Raggiunto accordo sulla pesca

Raggiunto l'accordo al Consiglio dei Ministri della Pesca sulla proposta del nuovo Regolamento del settore ittico. Un iter tortuoso, durato circa 3 anni, durante i quali si sono registrate bocciature e modifiche. La posizione critica dell'Italia è stata mitigata nell'ultima seduta durante un estenuante negoziato in cui sono state apportate alcune variazioni, riguardanti l'entrata in vigore delle nuove maglie delle reti a strascico che slitta al 1 Luglio 2008, e le distanze minime dalla costa per ciancioli e strascico (per quest'ultimo portata a 1,5 miglia, derogabili in certe condizioni a 0,7 fermo restando l'isobata di -50 m). In questo quadro, le deroghe per le pesche speciali rimarrebbero in vigore fino al maggio 2010, mentre alcune flessibilità riguarderebbero le taglie minime. "Più che un compromesso è stato un cedimento al sibillino atteggiamento del Commissario Borg di non concedere ulteriori deroghe e di complicare l'avviamento del nuovo Fondo strutturale (FEP), applicando le severe misure internazionali che l'Italia ha invece negoziato", hanno dichiarato i Presidenti delle Associazioni Cooperative della Pesca AGCI Agrital, edercoopesca-Confcooperative e LEGA Pesca, Giampaolo Buonfiglio, Massimo Coccia ed Ettore Ianì. "Anche se avremmo preferito un voto se non contrario almeno di astensione da parte dell'Italia (come quello espresso dalla Francia), comprensibile, in questo contesto, la difficile scelta del Ministro De Castro, tesa a garantire un risultato utile alla pesca italiana alla luce di un voto il cui esito appariva comunque scontato e a non rompere i rapporti diplomatici con Bruxelles. È impossibile esprimere soddisfazione per quella che Borg ed i servizi della Direzione Pesca di Bruxelles considereranno certamente una loro vittoria. Resta fortemente negativo - proseguono Buonfilio, Coccia e Ianì - il nostro giudizio su questo Regolamento che continuiamo a ritenere sbagliato nell'approccio, per diversi aspetti tecnici, per la mancanza di giustificazioni scientifiche e perché sarà in larga misura inefficace anche per la conservazione delle risorse. Le nuove e scriteriate norme, che colpiscono un settore già fortemente in crisi, metteranno ulteriormente in difficoltà le nostre imprese che faticheranno a capire e ad adeguarsi".

Ser.Tac.
Fonte: LaSicilia.it il 23-11-2006 - Categoria: Economia

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