Protesta per la sicurezza: Studenti in piazza

Gli studenti dell'Istituto tecnico industriale «Michelangelo Bartolo» hanno deciso di disertare le lezioni. Motivo della protesta le condizioni dell'istituto di via Fiume che i ragazzi non esitano a definire «rischiose per la sicurezza». Marco Greco è uno dei rappresentanti d'istituto. «Siamo preoccupati dopo quello che è successo in Molise - afferma lo studente - poichè qui siamo in una zona ad alto rischio sismico e le condizioni di sicurezza del nostro plesso scolastico sono molto precarie».

La prima tappa è in una scala antincendio esterna che si affaccia sul cortile dove gli studenti svolgono l'educazione fisica. La scala finisce in un muro dove gli scassi sono solo allo stato iniziale. Nel retro la scala si ferma davanti ad una finestra con inferriata. All'interno i ragazzi si soffermano su un cartello recante la scritta «uscita di sicurezza». Anche qui i lavori sono fermi al punto di partenza. «Ecco le condizioni della nostra scuola - afferma Chiara Novello, componente della consulta studentesca - e ditemi voi come possiamo continuare a fare lezioni qui».

Corrado Avarino, altro rappresentante d'istituto, sottolinea la pazienza degli studenti che hanno atteso che i lavori per la messa in sicurezza riprendessero da un giorno all'altro. «La nostra è una protesta sacrosanta - dice Avarino - perchè non si può stare in silenzio e magari aspettare che succeda il tragico imprevisto. Già prima della fine dello scorso anno scolastico abbiamo atteso che riprendessero i lavori, ma tutto è fermo. I nostri professori sono solidali con noi e questo ci conforta». «Da parecchi mesi ormai si parla di lavori nel nostro istituto per migliorare i livelli di sicurezza - aggiunge Marco Greco - ma fin qui abbiamo soltanto sentito parole mentre ci troviamo in un edificio dove, in caso di pericolo, non sappiamo come andrebbe a finire per tutti noi».

Giuseppina Ignaccolo, docente all'istituto tecnico e consigliere provinciale, fa riferimento al ruolo della Provincia. «L'amministrazione provinciale - afferma la Ignaccolo - si è impegnata per la messa in sicurezza di questo istituto. I lavori erano stati avviati dalla ditta incaricata e poi interrotti perchè nel frattempo si era alla fine dell'anno scolastico». A settembre c'è stato un incontro con tecnici della Provincia, il direttore dei lavori e l'assessore alla pubblica istruzione dell'ente di via Malta, Salvo Baio. «L'assessore competente - sottolinea la Ignaccolo - ha convocato al palazzo della Provincia una conferenza di servizi per domani invitando il direttore dei lavori, l'impresa interessata, oltre al dirigente scolastico e ad una rappresentanza degli studenti.

L'amministrazione provinciale insomma ha fatto tutto quello che le competeva vista la situazione dell'edificio scolastico».
Gli studenti questa volta chiedono tempi certi. «Senza scadenze precise sulla realizzazione dei lavori per la sicurezza dell'edificio - dicono i rappresentanti d'istituto - continueremo con la nostra protesta. Il tempo dell'attesa è finito. Ora esigiamo interventi immediati per la nostra sicurezza a scuola». «La protesta degli studenti – afferma a sua volta l'assessore Baio – è sacrosanta in quanto richiama alla nostra attenzione problemi reali, anche se c'è una componente emotiva. Mi sento di escludere preoccupazioni di pericolosità dei locali.

Tuttavia nella riunione di mercoledì chiederò all'impresa e al direttore dei lavori non solo spiegazioni sulle cause del ritardo ma anche tempi certi sia sulle opere già appaltate che sulla perizia di variante già affidata al direttore dei lavori. Dopo di che mi recherò nella scuola di Pachino per incontrare gli studenti, il preside e gli insegnanti e assumermi in prima persona le eventuali responsabilità».
Fonte: LaSicilia.it il 05-11-2002 - Categoria: Cronaca

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