Pronta un'altra sfiducia

PACHINO - "Dopo la presentazione della mozione di sfiducia al presidente del consiglio Ninni Nicastro, ora sarà la volta del vicepresidente Salvatore Francavilla". Sono queste le lapidarie parole dell'assessore Udc Nino Iacono volte ad annunciare l'azione di defenestrazione dell'esponente del suo stesso partito che ricopre la seconda poltrona più alta del civico consesso. "Mi farò promotore della sfiducia nei confronti di Francavilla, -ha continuato Iacono- perché da vicepresidente del consiglio non ha mai partecipato ai lavori preconsiliari e non ha mai svolto con serietà il delicato ruolo affidatogli dal partito". L'annuncio arriva il giorno dopo che undici consiglieri hanno depositato in municipio la mozione nei confronti di Nicastro. A tal proposito lo stesso Iacono ha affermato: "Non ho mai intimato a nessuno di sfiduciare chicchessia, ho solo invitato in maniera amichevole il presidente del consiglio comunale a ritirare la firma da lui apposta sulla sfiducia al sindaco perché così facendo sfiduciava tutta l'amministrazione perdendo inoltre la sua funzione di garanzia ed imparzialità". Poi Iacono scende in polemica con i componenti del suo stesso partito, da tempo in disaccordo con la linea filo amministrativa adottata. "Il signor Cicciarella non è coordinatore di un bel nulla, -ha affermato- ed il partito è stato da tempo affidato al capogruppo Paolo Dipietro ed a Carmelo Orlando. La carica di coordinatore è stata letteralmente inventata per dare una parvenza di ruoli, ma la verità è che Cicciarella non coordina nulla. Sin dal primo giorno infatti invece di amalgamare il partito ha cercato di spaccarlo sostenendo la mozione di sfiducia al sindaco nonostante il nostro partito avesse conquistato ben tre assessorati.

Lui stesso, -ha continuato l'assessore all'agricoltura e commercio- è membro del nucleo di valutazione in forza del sostegno che il mio gruppo ha assicurato al sindaco". Non accenna a placarsi dunque la bufera all'interno dell'Udc pachinese. "Altro elemento che delegittima Nuccio Cicciarella, -afferma Iacono- sono le fantomatiche liste civiche che dice di stare preparando. Da ciò si deduce che egli sarà contro l'Udc, mentre il sottoscritto ha fatto parte del partito centrista sin dalla sua nascita". Ma la frammentazione in seno all'Udc non si limita solo alle diatribe tra Iacono e Cicciarella. L'ex assessore Peppe Giliberto infatti dice addio definitivamente al partito di Follini e sbatte la porta. "Da sei mesi a questa parte, da quando cioè i miei ex compagni di partito hanno deciso di seguire il sindaco Barone, -ha affermato Giliberto- non condivido assolutamente nulla delle decisioni adottate. Iacono si permette di fare quello che vuole e di sfiduciare chi vuole usando il nome dell'Udc. Tutto ciò non mi sta affatto bene. Nei confronti di Nicastro doveva esserci rispetto per la funzione ricoperta ed "educazione politica". Fino a qualche giorno fa sono stato contattato per fare entrare in giunta mia sorella. La proposta non è stata accettata poiché non si vuole fornire un nome da utilizzare fin quando serve e poi destinato ad essere gettato via. Non ci teniamo ad avere in famiglia il quarantasettesimo o il quarantottesimo assessore delle lista di Barone. Il sindaco, -ha continuato Peppe Giliberto- dovrebbe capire di non essere in grado di dare risposte certe e fattive alla gente e dovrebbe dimettersi. Dove sono le rotatorie? Perché la nuova segnaletica non parte? Che fine ha fatto l'ampliamento del cimitero? Sono solo alcuni degli interrogativi che mi pongo dato che sono tutte cose che io avevo programmato alla giuda del mio assessorato".

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 03-05-2005 - Categoria: Politica

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