Prezzi pazzi, in Sicilia il cantalupo si butta ma sulle tavole dei romani è un lusso

PALERMO - (baca) Il cantalupo siciliano, frutto del solleone, quest'anno in Sicilia resta nei campi. Colpa dei prezzi, troppo bassi alla produzione, ma alle stelle nei negozi e nei mercati. Gli agricoltori hanno scelto questa forma di protesta per lanciare l'allarme contro la crisi del settore. I produttori accusano la grande distribuzione di praticare prezzi troppo bassi per l'acquisto dei prodotti, dai 5 a 15 centesimi al chilo, a fronte della vendita al banco che supera anche i 4 euro e lamentano l'assenza di controlli da parte delle istituzioni. Ma quanto costa mangiare un cantalupo? Per comprare un melone direttamente in azienda servono in media dai 10 ai 20 centesimi al chilo. In città o nei mercati il negoziante lo vende a due massimo tre euro. Se invece facciamo una giro per le strade di Roma possiamo trovare il melone in un chiosco nella centrale via Nazionale a quasi 5 euro. Un salto da 20 centesimi a 5 euro al chilo, con un aumento del 2.350%. "In tutta lIsola, da Palma di Montechiaro ad Ispica il prezzo al produttore non supera in media i 20 centesimi al chilo - sottolinea la Coldiretti siciliana - tanto che in molti casi non è conveniente neanche raccoglierlo. E a rendere ancora più paradossale la situazione si aggiunge il fatto che in alcune zone le calamità naturali hanno ridotto il raccolto. Ne deriva che, alla diminuzione dell'offerto l'aumento di prezzo si ha solo al consumo". La produzione di cantalupo siciliana - rileva l'organizzazione agricola - si estende su quasi 10.000 ettari. Tra queste spicca la zona di Pachino, nel Siracusano, dove il melone sta per ottenere l'indicazione geografica protetta a garanzia di una qualità riconosciuta. Anche a Pachino, però, il prezzo del melone al chilo, al produttore, non supera i 25 centesimi.

"Quest'anno non sono riuscito a vendere il cantalupo ad un prezzo competitivo", spiega Giovanni Minio, imprenditore agrigentino, di Palma Montechiaro. E racconta: "Il prezzo stabilito dai mediatori nei mercati ha sfiorato solo i 15 centesimi. La perdita per la mia azienda per questa stagione è stata di circa 400 mila euro. Non c'è nessuna legge che regola il mercato e l'economia del paese sta morendo". Secondo Minio parte della colpa è da attribuire alle condizioni climatiche, che nel 2005 hanno ritardato la produzione dei meloni nell'Isola. Tutti gli agricoltori, anche quelli che immettono i cantalupi in mercato già ad aprile, si sono dati appuntamento a maggio. Questo ha provocato una grossa produzione ma anche un calo del prezzo. Sull'argomento interviene il direttore regionale della Coldiretti, Carmelo Castorina: "É l'ennesima dimostrazione di una speculazione che non ha limiti nè‚ dignità, che provoca un danno enorme anche all'immagine della Sicilia. Bisogna passare dalle denunce ai controlli colpendo chi specula e rovina limmagine della produzione siciliana perchè‚ chi acquista un cantalupo a 4,90 al chilo pensa che al produttore siciliano vada almeno la metà di questo prezzo. Invece va solo una piccolissima percentuale. Una speculazione così non si giustifica neanche se il melone andasse sulla luna".

Barbara Cappello
Fonte: GDS.it il 24-06-2005 - Categoria: Economia

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