Presentato il Festival di Frontiera

Presentato il Festival di Frontiera PACHINO - Presentata a Palazzo comunale la settima edizione del Festival del Cinema di Frontiera. Presenti il sindaco Giuseppe Campisi, l'esperto agli spettacoli Aldo Russo, e il patron della manifestazione Turi Pintaldi che ne ha tracciato le linee guida. Tanti i nomi noti che saranno ospiti della kermesse che si svolgerà dal 24 al 29 luglio, quali Valeria Golino, Franco Ceccarelli, e Franco Battiato. Fondamentale quest'anno sarà l'interazione con l'Inda di Siracusa con la presenza di Franco Palestra nella giuria del festival. "Si tratta di una collaborazione molto importante, -ha affermato Pintaldi poichè apre una interazione tra il cinema, il teatro ed il classico antico. Ci sentiamo onorati e quasi emozionati di una simile collaborazione che può essere definita più che gratificante".

Il festival quest'anno presenta un concorso internazionale con 6 film in programma, anteprime, retrospettive, rassegne ed il concorso di cortometraggi, accompagnati dagli autori che vengono premiati da personalità che fanno parte di una giuria selezionata tra attori, produttori, registi e critici cinematografici. Tra i titoli già confermati, per il concorso ci sono " "Viaggio in India" di Mohsen Makhmalbaf, "Daratt" di S. Haroun, "Il viaggio di Tuya" di Wang Quanan, e "Sole Nero" di Krzystof Zanussi. Il sindaco Campisi ha sottolineato l'importanza che il festival ha assunto per Marzamemi garantendo che saranno mantenuti i livelli di finanziamento dell'anno scorso e sottolineando come il Festiva del cinema di Frontiera sia una delle pochissime manifestazioni a godere di un capitolo a sé nel bilancio di previsione.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 07-07-2007 - Categoria: Cultura e spettacolo

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Aristofane


Poeta comico greco (?, circa 445 a.C. -?, circa 386 d.C.)

Non si conosce quasi nulla della sua vita, fuorché la notizia che ottenne molte volte il primo posto nei certami di poesia e che gli attacchi che condusse, in particolare nella sua commedia I cavalieri (424 a. C.) contro il demagogo Cleone gli procurarono un processo con il capo di accusa di avere attentato ai diritti dei cittadini, venendone scagionato. Sembra essere appartenuto alla democrazia rurale, ostile della demagogia urbana al momento della guerra del Peloponneso. Rappresenta, per eccellenza, la commedia vecchia, sorta di rivista degli eventi, inizialmente politici, dell'anno, con attacchi virulenti personali e pesanti caricature. Il teatro nell’antica Grecia con le sue repliche quotidiane era come una sorta di telegiornale dei nostri tempi: il luogo fisico e mentale in cui si narravano e dibattevano, seppur sotto forma metaforica, i fatti del giorno.

Come nella tragedia greca, il coro, i cui personaggi sono qui mascherati sotto le sembianze di rane, uccelli, vespe, ecc., vi svolge un ruolo essenziale, sia cantando la parabasi, grande pezzo lirico centrale, sia mescolandosi all'azione, sia infine rivolgendosi direttamente allo spettatore. L’opera di Aristofane si componeva di 44 commedie, rappresentate tra il 427 e 390 a.C; undici soltanto però ci sono giunte intere.

Con un'audacia stupefacente, Aristofane mette sotto il suo mirino tutto, le istituzioni, gli atti politici, i singoli, gli uomini di Stato e finanche gli Dei. Ne Gli Acarnesi (425 a.C) La pace (421), Lisistrata (411), perora la causa della pace, e si erge contro i partigiani della guerra del Peloponneso che doveva rovinare Atene. Le vespe (422) denunciano la stoltezza del popolo ateniese, che passa il suo tempo a sputare sentenze e trascura gli affari importanti. Le rane (405) sono dirette contro Euripide, le cui le tragedie (secondo Aristofane), contrariamente a quelle di Eschilo, corrompevano il gusto e la morale. Ne Le nuvole (423), sfotte la filosofia di Socrate, presentato come il più pericoloso dei sofisti; l'Assemblea delle donne (392) è una critica delle teorie comuniste e femministe fatte circolare dai sofisti. Immagina, ne Gli uccelli (414), una città ideale, costruita tra il cielo e la terra dagli uccelli, libera dagli inconvenienti politici delle città terrestri, ed il cui accesso è permesso agli Dei stessi e soltanto a certe condizioni. Citiamo anche Le donne alla festa di Demetra o Tesmoforiazuse, (411) e Pluto (408-388).

Il suo ideale, rappresentato dall'Atene delle Guerre Mediche, di Maratona, ne fa l'avversario irriducibile di tutte le innovazioni politiche, morali, religiose, letterarie. Aristofane è un commediografo conservatore. Con ciò si spiegano i suoi attacchi ingiusti contro Socrate, che assimila ai sofisti, di cui certo questi fa parte per averne assimilato le tecniche dialogiche, ma di cui Aristofane trascura la spiritualità e la seria scepsi filosofica; o contro il poeta tragico Euripide, al quale rimprovera di abbandonare la semplicità nobile dei suoi predecessori. Lo stile di Aristofane si distingue per la varietà estrema degli argomenti e dei caratteri, la semplicità e la leggerezza dell'azione, il movimento, la nervosità, il ricorso all'allegoria, la grossolanità a volte brutale della lingua che gli è stata spesso rimproverata, ma che era conforme alle tradizioni della commedia greca, al gusto del popolo ateniese e forse di ogni commedia che voglia essere davvero corrosiva. Platone stesso lo ammirava, Racine si ispirò a Le Vespe nei Litiganti.

Le sue opere sono ancora nei cartelloni dei teatri di tutto il mondo.