Premiate le liste civiche

PACHINO - La bocciatura senza appello dell'elettorato pachinese per i partiti politici, sia di destra che di sinistra. Le urne hanno infatti premiato due candidati provenienti dall'area civica penalizzando invece le candidature supportate dai partiti. Una sconfitta ammessa senza mezzi termini anche da Tino Di Rosolini, esponente forzista che appena qualche settimana fa spinse Forza Italia, ad un passo con l'apparentamento con Bonaiuto, ad invertire la rotta ed a convergere su Angelo Maione. «La sconfitta dei partiti della Cdl c'è ed è innegabile, -ha affermato Di Rosolini- tuttavia la buona affermazione di Angelo Maione ha portato buoni risultati». Soddisfazione anche dal candidato a sindaco Angelo Maione nonostante l'ampio margine (800 voti in meno) che lo separa da Bonaiuto e il numero di consensi inferiore rispetto a quello della coalizione che lo supportava. «Oggettivamente non potevamo fare di più - ha osservato Maione-. Sapevamo e ne eravamo consapevoli che le liste dei partiti politici non avevano un potenziale molto alto. Il giorno prima delle elezioni ho detto ai miei che comunque sarebbe stato un successo, e tale considero il risultato anche se non mi premia».

Dunque Maione era consapevole di una Cdl con poco potenziale dopo la funambolica manovra degli apparentamenti pre-elettorali: «Certo, anche se prima non poteva essere detto perché quando si affronta una competizione si deve tentare il tutto per tutto ed apparire vincenti. Oggettivamente però anche i mezzi economici e logistici erano limitati. Continuerò comunque a rimanere sulla scena politica e ad essere parte attiva del futuro della città». La sconfitta brucia anche per Corrado Ruscica, candidato del centrosinistra. «Certamente non sono pienamente soddisfatto del risultato raggiunto e nonostante sia riuscito a raggranellare un consenso maggiore rispetto alle liste di supporto, onestamente speravo in un risultato migliore. Ero consapevole comunque dello scenario che poi si è concretizzato. Certamente se il centrosinistra fosse stato tutto unito, la musica sarebbe stata diversa e potevamo vincere anche a primo turno. Per essere in una coalizione di governo dobbiamo però essere messi in condizione di far valere la nostra presenza e cambiare il modo di governare la città. Se tali condizioni non ci sono, allora è meglio non salire sul carro dei vincitori. È stato questo il ragionamento che abbiamo fatto, -ha spiegato Ruscica- partecipando da soli alle elezioni. Vedremo se queste condizioni ci saranno al turno di ballottaggio. Non faremo infatti alleanze innaturali, ma devono esserci le condizioni per poter fornire il nostro contributo».

Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 14-06-2006 - Categoria: Politica

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