Portopalo, riecco le "carrette" del mare Diciassette clandestini sbarcati all'alba

PORTOPALO - (sedi) Sedici uomini ed una donna su una barca in legno di sei metri. A bloccare l'ennesimo viaggio della speranza di un gruppo di immigrati sotto la costa di Portopalo di Capo Passero, ieri alle prime luci dell'alba è stata la motovedetta della Finanza. L'imbarcazione è stata intercettata alle 5,30 tra gli scogli della "Pizzuta", proprio dietro un avamposto delle Fiamme Gialle. I clandestini, che hanno dichiarato di essere palestinesi ed iracheni, sono stati scortati dalla motovedetta nella rada di Portopalo, dove la "carretta del mare" è stata subito sequestrata. Nella barca sono state trovate anche sette taniche di benzina, segno tangibile che la destinazione era certamente un'altra. Dopo lo sbarco, i 17 extracomunitari sono stati trasferiti alla struttura tensostatica di Pachino, dove sono stati assistiti dai volontari della protezione civile dell'Anopas. Le condizioni di salute dei clandestini sono apparse buone, come hanno confermato i risultati dei controlli medici a cui sono stati sottoposti nel presidio territoriale di contrada Cozzi, a Pachino. Nella struttura tensostatica sono state eseguite le operazioni di indentificazione. Il gruppo sbarcato è stato fotosegnalato e sono state registrate le impronte digitali da parte degli agenti del commissariato di Pachino. Le impronte, che saranno inserite nei terminali elettronici della Questura, saranno utili a stabilire l'eventuale rientro nel territorio italiano di qualche clandestino già espulso. Non possedevano denaro: sono stati ritrovati solo pochi spiccioli ed un coltello nelle tasche di un uomo. Ma restano molti dubbi sulla nazionalità di appartenenza.

I tratti somatici hanno creato perplessità, tra gli investigatori, sulla veridicità delle dichiarazioni degli immigrati sulla provenienza dalla Palestina e dall'Iraq. Le forze dell'ordine nel tentativo di poter ottenere ulteriori informazioni, hanno richiesto anche l'aiuto di una interprete marocchina, Rachida Chatoui, residente da anni a Pachino, che è stata a colloquio per lungo tempo con l'unica donna sbarcata, ma non ci sono stati sviluppi. I diciassette clandestini hanno pranzato nel pallone tensostatico, grazie agli aiuti ed ai viveri forniti dal Comune, e solo nel pomeriggio è stato disposto il trasferimento negli uffici della Questura di Siracusa, dove sono stati predisposti i decreti di espulsione. Per tutta la mattina, lungo le coste della zona sud della provincia di Siracusa e del Ragusano, sono stati eseguiti dei controlli anche con l'intervento degli elicotteri della sezione aerea di Catania della Guardia di Finanza e degli uomini e dei mezzi dell'Ufficio marittimo della Capitaneria a Portopalo.

Sebastiano Diamante
Fonte: GDS.it il 26-06-2005 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net