Portopalo, primo torneo di calcio a 5 in campo sei squadre interforze

PORTOPALO - Si terrà nel campo dell'oratorio "Don Bosco" il primo torneo di calcio a 5 di Santa Barbara che vedrà impegnate sei squadre. In campo Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia, Marina Militare e Mariradar. Sei squadre che daranno vita ad un torneo che si concluderà il 3 dicembre con la finale che assegnerà il titolo. Il torneo è stato organizzato dall'Ufficio Locale Marittimo di Portopalo (Guardia Costiera), diretto dal maresciallo Salvatore Cascione. Ed è proprio la squadra della Guardia Costiera ad avere i favori del pronostico, avendo in squadra tra l'altro il forte ed esperto Antonio Giuliano, giocatore in grado di risolvere in qualsiasi momento il match. Ma buone chances hanno anche i Carabinieri (compagine mista composta da militari dell'arma in servizio a Pachino e Portopalo) e le fiamme gialle (Portopalo e Marzamemi).

Ampia la disponibilità dimostrata dal parroco di Portopalo, don Palacino, che ha subito concesso il campo oratoriale per lo svolgimento delle partite del torneo di "Santa Barbara". Un appuntamento che potrebbe avere cadenza annuale e che si presenta ricco d'interesse. Va ricordato che la struttura sportiva oratoriale è stata omologata dalla parrocchia ed è qui che si disputano le partite casalinghe della "Polisportiva Domenico Savio", compagine portopalese impegnata nella serie D di calcio a 5. La formula del torneo è quella del girone all'italiana. Accederanno in semifinale le prime quattro (la prima affronterà la quarta, la seconda se la vedrà con la terza classificata). Le vincenti si sfideranno, il 3 dicembre, in finale.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 16-11-2004 - Categoria: Sport

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Una chicca per Portopalo.

Fondi per creare i «paesi-albergo»
Assemblea Regionale Siciliana.


Un Disegno di legge per trasformare un patrimonio abbandonato
in strutture turistiche
Gaetano Mineo 14/11/2004
Palermo.


Sull'onda del successo dei bed and breakfast in Sicilia, adesso si punta ai “Paesi-albergo”. Il che significa che oltre alla ricettività a cinque stelle, cresce nell'Isola l'interesse del turista di soggiornare in strutture extra-alberghiere animate da una familiare accoglienza.
Le cifre sui b&b nell'Isola parlano da sole: oltre mille le strutture ricettive sparse sul territorio e avviate dal marzo 2002, quando il Parlamento siciliano ha “ufficializzato” in Sicilia questo tipo d'attività. Formula che, ricordiamo, nasce nel nord Europa, dove è molto diffusa, e che fornendo un'ospitalità informale ed economica, polarizzata sul contatto umano, pare attecchire anche dalle nostre parti.
Ora la Regione vuole andare oltre. E con un'iniziativa parlamentare promossa dal vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Salvo Fleres, intende creare i “Paesi-albergo”. Si vuole recuperare quel patrimonio edilizio inutilizzato, a volte abbandonato a se stesso, disperso tra le centinaia di piccoli paesi dell'Isola al fine di riconvertirlo in strutture per attività di locazione extra alberghiera. Paesi che, ovviamente, hanno una vocazione turistica e che quindi siano ad esempio vicino alle coste, nei luoghi montani e presso siti archeologici.
Si preme sull'acceleratore dello sviluppo sostenibile e integrato e Fleres spiega: «Sono previsti intese e accordi di collaborazione tra gli organi dello Stato e gli enti pubblici, per avviare una nuova politica del territorio, valorizzando il patrimonio sottoutilizzato che consentirebbe di ridurre il fenomeno dell'abusivismo edilizio, di creare opportunità di reddito per i proprietari, recuperando, altresì, i canoni funzionali estetici per la definizione di un prodotto turistico adeguato al mercato».
Il disegno di legge si rivolge principalmente ai proprietari degli immobili situati in paesi con popolazione fino a 5 mila abitanti. Saranno proprio i titolari degli edifici, infatti, a beneficiare dei finanziamenti per ristrutturare e arredare le strutture che, in ogni caso, dovranno essere destinate all'attività di locazione extra-alberghiera a prevalente conduzione familiare. Se no, niente soldi.