Una chicca per Portopalo.
Fondi per creare i «paesi-albergo»
Assemblea Regionale Siciliana.
Un Disegno di legge per trasformare un patrimonio abbandonato
in strutture turistiche
Gaetano Mineo 14/11/2004
Palermo.
Sull'onda del successo dei bed and breakfast in Sicilia, adesso si punta ai “Paesi-albergo”. Il che significa che oltre alla ricettività a cinque stelle, cresce nell'Isola l'interesse del turista di soggiornare in strutture extra-alberghiere animate da una familiare accoglienza.
Le cifre sui b&b nell'Isola parlano da sole: oltre mille le strutture ricettive sparse sul territorio e avviate dal marzo 2002, quando il Parlamento siciliano ha “ufficializzato” in Sicilia questo tipo d'attività. Formula che, ricordiamo, nasce nel nord Europa, dove è molto diffusa, e che fornendo un'ospitalità informale ed economica, polarizzata sul contatto umano, pare attecchire anche dalle nostre parti.
Ora la Regione vuole andare oltre. E con un'iniziativa parlamentare promossa dal vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana, Salvo Fleres, intende creare i “Paesi-albergo”. Si vuole recuperare quel patrimonio edilizio inutilizzato, a volte abbandonato a se stesso, disperso tra le centinaia di piccoli paesi dell'Isola al fine di riconvertirlo in strutture per attività di locazione extra alberghiera. Paesi che, ovviamente, hanno una vocazione turistica e che quindi siano ad esempio vicino alle coste, nei luoghi montani e presso siti archeologici.
Si preme sull'acceleratore dello sviluppo sostenibile e integrato e Fleres spiega: «Sono previsti intese e accordi di collaborazione tra gli organi dello Stato e gli enti pubblici, per avviare una nuova politica del territorio, valorizzando il patrimonio sottoutilizzato che consentirebbe di ridurre il fenomeno dell'abusivismo edilizio, di creare opportunità di reddito per i proprietari, recuperando, altresì, i canoni funzionali estetici per la definizione di un prodotto turistico adeguato al mercato».
Il disegno di legge si rivolge principalmente ai proprietari degli immobili situati in paesi con popolazione fino a 5 mila abitanti. Saranno proprio i titolari degli edifici, infatti, a beneficiare dei finanziamenti per ristrutturare e arredare le strutture che, in ogni caso, dovranno essere destinate all'attività di locazione extra-alberghiera a prevalente conduzione familiare. Se no, niente soldi.