Portopalo non è cinica (di Sergio Taccone)

Dopo aver letto la lettera dell'autore del libro «I fantasmi di Portopalo», pubblicata venerdì, rispondo ad alcuni rilievi mossi su un mio articolo pubblicato il 9 novembre scorso, a proposito di mancati confronti. E' bene chiarire che quel passaggio si basava su quanto è stato pubblicato due anni fa sulla rivista «Colophon» a proposito di un seminario a Kassel, incentrato sulla vicenda del naufragio di fine '96, che nessuno ha mai smentito. Come restare impassibili di fronte ad alcuni passaggi del libro ovvero dei pescatori che nel '99 si riunirono al porto al grido di "vogliamo pagare il pizzo" dopo l'arresto di alcuni indiziati per mafia (le notizie apprese sul web vanno verificate con molta cura) o il riferimento al Commissariato di Pachino che avrebbe fatto parte di un movimento di risacca, nel 2001, volto a modificare l'innocente in colpevole.

A Portopalo tanti si sono indignati per questi passaggi e per la scelta dell'autore di ignorare, quasi del tutto, la situazione politica locale negli anni dal '97 al maggio del '99, preferendo il facile schema del "tutti non potevano non sapere" dei morti ributtati allora in mare da alcuni pescatori. Sulla mancata presenza del sindaco al "Costanzo Show" del 17 novembre, Cammisuli mi ha riferito che fino alla sera precedente il giorno fissato non sapeva ancora come si sarebbe esplicitato il suo intervento. E visti gli esiti di altre trasmissioni televisive, dove l'ultima parola è stata data sempre all'autore del libro, Cammisuli ha preferito non partecipare, pur non dovendosi giustificare di nulla (né lui né la sua giunta) riguardo al silenzio che altri scelsero.

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 19-12-2004 - Categoria: Cronaca

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