Portopalo, liberata la megattera

PORTOPALO - Volontari del «Fondo siciliano per la natura», sub di una società di acquacoltura e personale della Capitaneria di Porto di Siracusa e dell'Ufficio locale marittimo di Portopalo. Tutti insieme per evitare lo spiaggiamento della megattera di dodici metri segnalata ieri tra Marzamemi e Capo Passero. Il primo intervento è stato effettuato da due subacquei della società «Acqua Azzurra» che stavano apprestandosi ad effettuare dei controlli nelle gabbie poste in mare a largo di Capo Passero. Giovanni Drovetti e Santo Denaro (i due sub) sono intervenuti immediatamente, avendo notato l'animale in grosse difficoltà. «E' stato un intervento quanto mai provvidenziale - afferma Gianni Insacco, del Fondo siciliano per la natura - poichè in quel momento il cetaceo rischiava veramente grosso».
Con il supporto di un'imbarcazione è stato possibile effettuare l'intervento sulla coda della megattera per tagliare il pezzo di rete che aveva reso molto difficoltoso l'orientamento del cetaceo. A rendere più agevole il compito al personale della società di acquacoltura sono state le condizioni della megattera, piuttosto stremata dopo le fatiche del giorno precedente, quando il cetaceo era stato segnalato nei pressi della rada di Santa Panagia, a Siracusa. A completamento dell'intervento è arrivata una motovedetta della guardia costiera in servizio a Portopalo che ha impedito al grosso mammifero di spiaggiare nei pressi dell'isola di Capo Passero.

«A quel punto - aggiunge Gianni Insacco, che è anche responsabile del Museo civico di storia naturale di Comiso - sarebbe stato molto difficile evitare il peggio. Intendo sottolineare l'impegno di Michele Venice dell'Acqua Azzurra e di Salvatore Messina, della motovedetta della guardia Costiera e tutti coloro che in questi due giorni si sono adoperati per salvare la megattera». Il cetaceo è adesso diretto a sud, verso Lampedusa. La presenza della megattera nei nostri mari è la conferma che le balene hanno scelto il Mediterraneo per venire a svernare. E l'afflusso di questi animali lungo le coste siciliane rafforza l'appello lanciato ieri dal vicepresidente del Fondo siciliano per la natura, Carmelo Nicoloso, dipendente StMicroelectronics. «E' urgente intervenire per monitorare questi cetacei attraverso microchip collegati a satelliti - afferma Nicoloso - Mi rivolgo in particolare alla StMicroelectronics, azienda sempre sensibile ai problemi dell'ambiente, e alle istituzioni regionali e nazionali perché s'intervenga con un programma per la difesa di questi animali».

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 04-04-2004 - Categoria: Cronaca

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La megattera di VENDICARI del 1977-78

Una processione imponente di macchine, motorini,pulmini, e persino qualche grosso camion, avevano, letteralmente, invaso la vecchia trazzera diruta che, dalla provinciale Pachino-Noto, porta al castello svevo e alla vecchia tonnara di Vendicari. La notte precendente una fortissima mareggiata di grecale volgente al maestrale aveva spiaggiato, ineserobilmente, una grossa megattera. Giaceva sulla spiaggia,oramai, inerme. E uno stuolo curioso di visitatori gli stava dintorno a rimirarla nella sua enorme mole. Venivano dai paesi vicini,Pachino,Portopalo,Rosolini,Noto,Ispica,Avola e qualcuno anche da Siracusa e da fuori provincia: per assistere all'insolito evento della megattera spiaggiata. La zona di Vendicari-Bafutu-Roveto sembrava essere stata presa d'assedio e una cupa processione si svolgeva nei suoi percorsi anche più interni. Nella spiaggia ragazzini curiosi scherzano irriverenti tirandosi pugni di sabbia e palle di mare. Mentre la lenta e mesta processione sembrava non finire mai. Era un fatto inedito per quelle antiche plaghe popolate, ora, solo da animali selvatici e da uccelli migratori, ritrovarsi con una megattera morta, di quelle dimensioni, in quella spiaggia. E nonostrante il vento freddo e untuoso che tirava fischiando fra i canneti e a tratti riparandosi dietro i ginepri: era ancora fortissimo il vento che veniva dal mare. Il formicolare di noi curiosi non sembrava mai finire. Ma, al di là della baldanza, ingenua, di alcuni giovani che si divertivano a scherzare.Tirava e girava, nell'area, un triste pensiero di profonda compassione e commozione, palpabile, per quella grossa megattera che aveva tirato le cuoia sotto lo sferzare del sopraggiunto maestrale in quella dura spiaggia di Vendicari. Li aveva emesso l'ultimo anelito di speranza e l'ultimissimo soffio di vita. Cordiali Saluti. Spiros