Portopalo il castello sottratto al pubblico

PORTOPALO - Abbiamo parlato nei giorni scorsi, ed in più d'una occasione, del restauro del castello dell'Isola di Capo Passero e di un finanziamento già esecutivo raggiunto, grazie allo spirito di collaborazione tra la Soprintendenza di Siracusa e il Comune di Portopalo, nell'ambito del pit «Ecomuseo del Mediterraneo». Dal 1987 in poi la storia del castello-fortezza di Carlo V, distrutto dai pirati turchi e ricostruito dal Senato di Noto, è stata scandita da una serie di restauri, interventi più o meno efficaci (più la seconda che la prima ipotesi) e occasioni mancate. Sta di fatto che la struttura, che ha tutte le potenzialità storiche e culturali per attrarre presenze turistiche, è rimasta una cattedrale nel deserto non visitabile. Il geologo Alberto Rabito sottolinea i passaggi immediati che dovrebbero essere eseguiti dalla Soprintendenza. «Il più importante - afferma Rabito - è rendere agibile prima dell'estate il castello, consentendo così la fruizione da parte dei turisti e di coloro che vogliano visitarlo. Non ha senso, a mio avviso, un restauro senza agibilità. Sarebbe un modo per proseguire su una strada che si segue da diciassette anni e che non ha dato alcun risultato in termini di valorizzazione del sito». Ed in questo discorso si innesta anche il ruolo del Comune di Portopalo che dovrà fungere da stimolo alla Soprintendenza. «Basta con interventi che non portano conseguenze immediate sulla fruibilità - aggiunge il geologo - poichè alla base di tutto ci sta la possibilità di visitare il castello.

E' un concetto che ho più volte espresso nel corso degli anni e spero che questa non diventi l'ennesima occasione sprecata, con un mero intervento di restauro nella promessa che diventi un museo». Da ricordare nel campionario degli orrori dentro il castello le porte con vetri antisfondamento sradicate alcuni anni fa (qualcuno si chiede ancora a cosa sarebbero servite) o la lapide del soldato spagnolo danneggiata. Rendendo agibile il castello, con l'aggiunta magari di addetti al controllo, sarebbe palese il contraccolpo positivo su tutto il territorio. Si avrebbe all'Isola di Capo Passero, oggetto di attenzioni da più parti specialmente da un punto di vista balneare, una tappa importante da un punto di vista storico, prevedendo magari la presenza di guide e accompagnatori per i turisti. «Tutto questo è possibile soltanto se si renderà agibile il castello - conclude Rabito - altrimenti assisteremo alla riedizione di una nuova occasione mancata».

Sergio Taccone
Fonte: LaSicilia.it il 13-05-2004 - Categoria: Cronaca

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