Porto, i lavori partono tra un mese

Porto, i lavori partono tra un mese PORTOPALO - I lavori per la sistemazione del molo di Levante del porto partiranno entro un mese. Ad affermarlo è il parlamentare Nicola Bono all'indomani dei rilievi formulati dall'Associazione pescatori «San Francesco di Paola», molto critici nei confronti del sindaco e dell'assessore alla pesca su questo e altre problematiche che impattano pesantemente nell'area portuale. In merito alla legittima protesta dell'associazione pescatori di Portopalo, per la mancata soluzione dell'annosa questione del restauro del molo di Levante del porto, Nicola Bono interviene a difesa dell'Amministrazione comunale portopalese. «Ha perfettamente ragione l'associazione pescatori – dichiara Bono - a contestare i ritardi con cui si è gestita finora la vicenda relativa al restauro del molo di Levante che tanti disagi e disservizi ha provocato all'intera categoria». Il parlamentare difende la giunta guidata dal sindaco Fernando Cammisuli, individuando quelle che, secondo lui, sono le cause dei ritardi sulla sistemazione del molo. «Ritengo che l'attacco all'amministrazione comunale – aggiunge Bono -, su questa specifica questione, sia ingiusto perché sono personalmente testimone dell'impegno del sindaco, dell'assessore alla pesca e di tutta la compagine comunale profuso per dare corretta soluzione al problema.

In questi mesi, infatti, ho ricevuto dagli amministratori portopalesi infinite richieste di intervento per sollecitare la Regione ad emanare i necessari atti. Cosa che ho puntualmente fatto». Una puntualizzazione arriva da Antonino Munafò, comandante della Capitaneria di Porto di Siracusa, secondo cui in più occasioni è stato segnalato al competente assessorato regionale ai Lavori pubblici il grave stato di dissesto delle banchine del porto. «L'assenza di interventi tesi a garantire le necessarie condizioni di pulizia dei relativi ambiti portuali – dice Munafò – nonché la mancata esecuzione di qualsiasi intervento di manutenzione alle opere ed arredi portuali ha determinato un diffuso fenomeno di cedimento strutturale di buona parte della relativa infrastruttura e l'inagibilità della stessa, sotto il profilo della sicurezza portuale, con particolare riferimento alle banchine destinate all'ormeggio ed all'operatività della consistente flotta peschereccia di stanza nello stesso approdo. In assenza di interventi l'autorità marittima ha interdetto l'uso delle aree portuali interessate dai rilevati danni, reiterando costantemente all'assessorato l'invito a voler attivare ogni azione necessaria per gli interventi».

sergio taccone
Fonte: LaSicilia.it il 12-03-2008 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Il gioco delle tre carte...

la fucina delle alchemie elettorali

La tecnica è sempre la stessa. Le persone coinvolte, manco a dirlo, anche.
Tecnica collaudata, che a dire la verità suscita ilarità anche nei topastri ( vedi quadro numero tre, recentemente rievocato dal giornalista locale) che hanno oramai in salda mano e comando le strutture della rada.

Pare infatti che il quartier generale dei nuovi figli di Dragut sono le barche usate dai falsi immigrati...e ancorate nella zone destinate a diporto... del porto di Porto Palo ...

Questo, accade e succede, perchè l'amministrazione non avendo santuzzi in terra di Panormo la cua composizione e da ritenere in vicinananza a questo partito fatto e composto prevalentemente da gente per bene che appartengono tutti, o quasi, al partito, per dove?, di AN: leggasi Alleanza Nazionale, con Bossi, è, per effetto delle nebbie della fata morgana:si sono inventati che qui in terra di Segilia loro, terranobilisi d'eccezione, sono all'opposizione, oramai da anni....luce...

E, dunque, per parlare, per conferire, per avere udienza con i palazzi occupati dallo strapotere di stampo tardo democristiano, che hainoi li escude dal coo-potere: bisogna che della cosa si interessi e occupi un tribuno romano, manco a ridirlo; Ucciu bono ri tutti...

Che ammette e confessa che in effetti l'amministrazione di terranobile si è prodigata a chiedere a lui medesimo ambasciatore crociato, ovvero a Lui stesso, un intervento intercessorio con oratorio, nelle stanze spagnoleggianti del potere, per non dire stra-potere di stampo feudale: isolano...

A nulla, tuttavia, sono sortite le sollecitazioni sussultorie della amministrazione del ridente comunello dei due mari...per quasi quattro lunghi anni... poichè in nostro Uccio non ha evidentemente avuto abbastanza entrature, con fessure, per fare in modo che la seconda marineria pescereccia e godereccia della triscelosa isola del sole, o mio: avesse riscontro e opportuno ristoro...per effettuare i lavori...

Ecco dunque che si confessa per espiazione pre-elettorale la telenovelas delle promesse che di questi tempi si fà largo uso e consumo...

Recita come una filastrocca oramai scontata che non sono bastate le intercessioni e le missive colombine del fiero e prode cavaliere normo-maltese...tanto che le strutture rimangono, tali e quali dopo l'improvvida e violenta ponentata invernale le ha cosi sconciamente lasciate...

Ma ecco che all'improvvisa occorrenza e concorrenza di nuove elezioni, con squilli di trombe d'esustacchio, per bacchio, si aprono come cozze in acqua bollente ,progetti...denari, marenghi e solerti e immediati inizio dei lavori...

Le date, ovviamente, sono ad appannaggio dei muccalapuna di tuno over e sono scelte in modo da avvicinarsi quanto più possibile alla data prossima e a ridosso, senza dosso, delle imminenti elezioni...

L'effettivo inizio dei lavori non è tuttavia subordinato all'esito quasi scontato dei risultato,purtroppo, delle stesse ..ma ovviamente dopo riscontro del risultato finale della loro cordata politico-partitica e di se stessi...medesimi...

Quando l'ambasciator non porta pena....ma cela e cala, come nella camera della morte della tonnara di Ferreri: l'asso di denari...che ovviamente a patedda...

Saluti al profitterol, Spiros

ps

Voi,alluccuti lettori, mi chiederete: come mai?
A dire la verità: non lo neanch'io...hahahahahaahahahah