Polemica sul presidio di emergenza e sulla guardia medica

Il comitato di salute pubblica fa registrare un salto di qualità in direzione della non politicizzazione di un orgamismo che, come sottolineato dal segretario dei democratici di sinistra di Pachino, Salvatore Borgh, punta a staccarsi dall'etichetta di «comitato di sinistra» che gli è stata attribuita da numerosi esponenti del centrodestra di Pachino e Portopalo. Nei giorni scorsi c'è stata intanto la presa di posizione dell'ex deputato regionale Gioacchino La Corte che non ha accettato la linea del comitato di voler escludere dal direttivo le personalità più in vista della politica cittadina.

La Corte pertanto ha tolto il disturbo e un suo disimpegno da questa iniziativa sembra imminente. «La linea del comitato - aggiunge Salvatore Borgh - sarà improntata sempre più su questioni di carattere generali. Nessuno vuole cavalcare o strumentalizzare le carenze sanitarie, evidenti se non macroscopiche, nel comprensorio Pachino-Portopalo. il comitato invece vuole fungere da meccanismo in grado di far riaffiorare il pachinese da un certo assopimento che risale a parecchio tempo». Il discorso si sposta quindi sul presidio territoriale d'emergenza di recente apertura a Pachino. «I cittadini devono sapere che il pte al momento è tutto fuorchè attrezzato - sottolinea Borgh - e questo aspetto speriamo venga perfezionato a breve termine.

C'è il rischio infatti che in caso d'emergenza si arrivi nella struttura di contrada Cozzi senza che il medico in servizio possa essere in grado di intervenire adeguatamente per la carenza in termini di dotazioni sul presidio stesso». In questo senso è di questi giorni la polemica tra Sebastiano Petralito, segretario dei ds di Portopalo, e Carlo Candiano che ricopre la carica di assessore alla sanità nel comune portopalese. Una polemica scaturita da alcune dichiarazioni dello stesso Candiano che aveva sottolineanto positivamente alcune frasi di Salvatore Borgh in tema di sanità stigmatizzando negativamente il comportamento di Petralito che da parte sua rispondeva tacciando di egocentrismo l'assessore portopalese.
Al centro della polemica il servizio di guardia medica sospeso, in orario diurno a Portopalo.

«Siamo al paradosso - controbatte Candiano - ed assisto alla difesa ad oltranza della «Guardia Medica», da tanti anni bistrattata pressocchè da tutti, enti e privati, a causa della sua stessa natura che consentiva strutturalmente solo limitate risposte all'utenza in termini di efficacia, competenza ed efficienza e non si capisce ancora, o non lo si vuole capire, l'importanza strategica del presidio territoriale di emergenza che per il territorio di Pachino e dintorni rappresenta un vero e proprio Pronto Soccorso, una risposta efficace e tecnicamente valida ai problemi dell'emergenza-urgenza territoriale.

Meglio il pte che due o più guardie mediche - aggiunge Candiano - senza le competenze specifiche, ma peggio senza strumentario». E qui la polemica torna ad essere politica. «Ravviso nelle parole di taluni esponenti della sinistra locale solo parole di odio, ingiustificato ed immeritato, e nessuna proposta politica. Non me ne meraviglio. Tengo comunque ad informare, che in virtù del mio lavoro, chirurgo dell'unità Operativa di Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'urgenza dell'Ospedale Umberto I di Siracusa, io veramente sono sempre in prima linea nei problemi della sanità ed, inoltre, in virtù del ruolo politico rivestito presso questo Comune di Portopalo non mi sono mai tirato indietro di fronte alle sofferenze della gente.

La notte sulle ambulanze della Misericordia, con il cardiopatico in crisi cardiaca, ci sono io con un pugno di volontari, non certo le schiere di perbenisti, tutto fare e tutto sapere. E come se non bastasse, noi siamo i «bambini» che giocano, loro sono i «grandi», gli adulti che guardando, e basta, operando invece bene. Complimenti».
Fonte: LaSicilia.it il 13-10-2002 - Categoria: Cronaca

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