Pochi soldi per il riciclaggio delle alghe

PACHINO - Le nuove direttive della Capitaneria di Porto siracusana sulla pulizia delle spiagge durante la prossima stagione estiva preoccupa non poco la casa municipale soprattutto alla luce delle sempre più scarne risorse economiche stanziate dalla Provincia regionale. L'ente di via Malta - per la contrazione dei trasferimenti da parte della Regione - mostra segnali di difficoltà nell'adempiere a questo servizio che fino all'anno scorso è stato garantito quotidianamente fatta eccezione
per le giornate festive e prefestive. Durante il sabato e la domenica infatti ad ottemperare alle operazioni di pulizia
erano i comuni. Le previsioni dell'Ap quest'anno però non consentiranno l'espletamento con identici ritmi e dunque i comuni si dovranno attrezzare in maniera autonoma. Tutto ciò necessiterebbe un ampio periodo di organizzazione soprattutto per
dare il via alla fase di sperimentazione relativa al riutilizzo delle alghe come ammendante in agricoltura. Tale possibile
uso alternativo della posidonia oceanica (nome scientifico delle alghe) è stato nei mesi scorsi acclarato da uno studio
dell'università di Catania commissionato dalla Provincia regionale di Siracusa nel 2004. L'obiettivo è quello di evitare le prescrizioni del decreto Ronchi che ne prevede lo stoccaggio in discarica con costi enormi di trasporto e di compattamento.

La proposta di un possibile utilizzo alternativo della posidonia oceanica, che costituisce una vera e propria croce che ogni anno sono alle prese con la pulitura delle spiagge invase da enormi quantità di quelle che sono delle vere e propri piante marine, era stata avanzata dal presidente del comitato "Pro Marzamemi"
Pasquale Aliffi che aveva prospettato l'idea al sindaco di Pachino Sebastiano Barone ed all'assessore provinciale Gaetano
Bandiera. Lo studio reso noto nei mesi scorsi, ha di fatto dato il via libera all'uso alternativo, ma al momento la macchina comunale non ha ancora iniziato i preparativi per evitare gli enormi costi del trasporto e dello stoccaggio in discarica. Il sindaco di Pachino però ostenta ottimismo, ritenendo che, nonostante le difficoltà maggiori dovute al disimpegno della provincia e le risorse esigue dei comuni, si potrà procedere in breve tempo all'organizzazione ed all'uso alternativo della
posidonia spiaggiata. Già l'anno scorso avevamo iniziato le
procedure per il riutilizzo delle alghe in agricoltura, -ha affermato Barone- ed avevamo avuto la disponibilità di una
decina di aziende che avevano acconsentito a utilizzare le alghe. Poi il progetto non potè essere attuato. Quest'anno, forti del parere dellíuniversità di Catania, riteniamo di poter dare il via ad un'operazione che allevierà notevolmente i costi. Va detto che la fase della sperimentazione di fatto anche se in maniera non ufficiale è stata già condotta e diverse aziende hanno utilizzato in passato le alghe in terreni molto compatti o sabbiosi con esiti ampiamente positivi. I tempi previsti dal sindaco appaiono
però troppo ottimistici, soprattutto alla luce del fatto che nella passata stagione il vicecommissario per l'emergenza rifiuti
della Regione Crosta, pur apprezzando la possibile soluzione, ritenne necessario l'avvio di una sperimentazione a tal proposito. Il risultato di tale valutazione fu che le alghe raccolte dalle ditte incaricate per la pulizia delle spiagge finirono in discarica.

SALVATORE MARZIANO
Fonte: LaSicilia.it il 02-04-2005 - Categoria: Cronaca

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