Piano paesaggistico. L'analisi di Salvatore Maino

Piano paesaggistico. L'analisi di Salvatore Maino PACHINO - «Il piano paesaggistico della Provincia regionale di Siracusa merita di essere letto attentamente e soprattutto interpretato alla luce dei risultati della gestione dissennata del territorio, nell'arco temporale degli ultimi quarant'anni, da cui si dovrebbe ripartire, prima di lanciarsi in considerazioni scontate e descrivere scenari apocalittici sul futuro della nostra economia». Salvatore Maino, presidente di Legambiente Pachino, mette paletti ben precisi sulle valutazioni inerenti il nuovo piano paesaggistico per il quale, in tutta la provincia, si sono levate molte voci critiche.
«Pensiamo al piano di gestione delle aree Sic e Zps che non è mai entrato in vigore, all'inarrestabile abusivismo edilizio, alla soverchiante antropizzazione della fascia di rispetto costiero, al dissesto idrogeologico prodotto dall'uso scriteriato del suolo e del sottosuolo, all'impatto ambientale delle attività serricole. Certamente - afferma Maino - il Piano paesaggistico può essere modificato, come nel caso sollevato di recente dall'imprenditore portopalese, con un progetto pronto a partire e bloccato dall'entrata in vigore del nuovo piano. Evidentemente non possono concorrere a farlo coloro che parlano con la cazzuola in mano, dando a vedere di essere preoccupati per il rischio che corre il settore dell'agricoltura e il settore turistico, che proprio dallo strumento in parola, viceversa, potrebbero trarne spunti per un rilancio, secondo criteri di conservazione delle risorse naturali e culturali».

Maino smentisce l'assessore pachinese all'urbanistica Corrado Quartarone. «Non è affatto vero che Pachino si muove su tre direttrici, agricoltura, terziario e turismo. O meglio, forse proprio perchè si muove su tre direttrici, è in profonda crisi sociale e economica. In ogni caso rimane un'analisi generica. Infatti si dovrebbe muovere su una sola direzione, agricoltura e turismo rurale insieme, poiché il turismo costiero è caratterizzato da una forte concentrazione stagionale di turisti».

SERGIO TACCONE
Fonte: LaSicilia.it il 01-03-2012 - Categoria: Ambiente

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