Più no che sì al parco eolico

Più no che sì al parco eolico PACHINO - Pochi si, molti no e qualche forse al progetto per la realizzazione di un parco eolico sul territorio di Pachino. E' questo quanto emerso dal consiglio informale convocato dal presidente del civico consesso Salvatore Blundo per dare la possibilità di intervenire in consiglio a rappresentanti di associazioni e singoli cittadini e di esporre la propria idea in merito alla realizzazione delle centrali elettriche spinte dalla forza del vento sul territorio pachinese. Presenti i rappresentanti della Greenco e della Sira Eolica, gli ingegneri Cordonali e Giangrasso. La serata è iniziata con la proiezione di un documentario esplicativo sulla produzione dell'energia pulita e con il battibecco tra i due rappresentanti delle società ed il vicesindaco Michelangelo Blandizzi, contrario alla realizzazione e fermamente determinato a replicare ad ogni affermazione dei due tecnici. Gli impianti per i quali sono stati presentati i progetti sul territorio pachinese sono due, ma gli stessi tecnici delle società hanno chiarito che eventualmente solo uno potrà essere realizzato. I mulini a vento sono costituiti da pali di circa 90 metri al mozzo più l'elica, in grado di produrre 3000 chilowatt l'anno assicurando così non solo un grosso apporto alle centrali elettriche ma anche alle casse comunali. I due ingegneri infatti senza mezzi termini hanno reso noto di avere ampi margini di contrattazione per l'installazione.

Poi sono seguiti gli interventi del pubblico, dei consiglieri di Pachino ed anche dei rappresentanti di Portopalo. Dopo l'ingegnere Sebastiano Alescio dichiaratosi favorevole all'installazione, è iniziato il forcing dei no, ossia di coloro che sono contrari, a cui i rappresentanti delle centrali eoliche hanno cercato di tenere testa fino alla fine della seduta fiume. Un no secco alla realizzazione è venuto dal vicesindaco Blandizzi che ha affermato: “Nel nostro territorio non ci sarà una nuova acqua azzurra” evocando i risvolti negativi che potrebbero verificarsi sul territorio così come quelli che si sono verificati sulla costa dove si affaccia la pescicoltura. In chiusura della seduta anche il sindaco Campisi è stato esplicito nel suo indirizzo negativo. Più possibilisti invece i rappresentanti dell'amministrazione di Portopalo che non si sono detti indisponibili ma hanno reso noto che il comune potrebbe affidarsi ad un pool di esperti di fiducia per verificare le eventuali conseguenze negative. No secco invece da parte di Antonio Ciotta, vicepresidente di Coldiretti. “Tra rigassificatori, discariche, aree Sic ed impianti eolici, -ha affermato- mi dite qual è il territorio che rimane disponibile per l'agricoltura di qualità che si fa a Pachino e che deve essere difesa dagli attacchi che provengono dai paesi europei?”. Nella seduta si è anche discusso circa il parere vincolante o meno del consiglio comunale dato che si corre il rischio che la regione possa scavalcare gli organi locali ed autorizzare le opere. Infine un messaggio provocazione da parte dei rappresentanti dell'eolico: “Su trenta pali da installare venti contratti sono già stati formati con i privati che hanno autorizzato la cessione del territorio”.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 22-10-2006 - Categoria: Politica

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net