Più impegno per Pachino

PACHINO - È partito ieri alla volta di Seminara, città dove è stato trasferito, intorno alle sei e trenta del mattino, Padre Lucio, parroco della chiesa Madonna del Rosario di Pompei, ed è andato via da Pachino molto presto, non tradendo le sue abitudini. Ma prima di lasciare definitivamente quella che ormai considerava la sua città adottiva, non ha mancato di dare l'ultima sua bacchettata. Oggetto delle sue esternazioni ancora una volta la sua città. «In questi quindici anni trascorsi qui - ha affermato Padre Lucio - sono stato bene, ma quante cose ci sarebbero da migliorare!». Ancora una volta il parroco, così come più volte ha fatto in passato, si è rivolto all'amministrazione comunale ed ai pachinesi per spingerli a compiere uno sforzo verso il cambiamento della città. «Mi è capitato spesso, a seguito dei postumi della mia operazione al ginocchio, di passare per altre città. Ho avuto modo di apprezzarne l'ordine e la bellezza estetica dell'ingresso, piene di verde, molto curate, in una parola accoglienti. Perché tutto questo non viene fatto anche a Pachino? Come mai le vie non sono abbellite magari con i balconi fioriti? Dove sta l'arredamento urbano che possa far trasparire la vera essenza dei pachinesi? Gli amministratori della città sono forse troppo impegnati a litigare per pensare a queste cose? È necessario richiamare costoro ad un maggiore impegno civico per il quale essi hanno assunto un dovere. Invece, - continua padre Lucio - anche le aiuole davanti al municipio sono rinsecchite, forse sintomo di un malessere diffuso della città».

Ma il richiamo del sacerdote non si ferma solo alla città ma va anche alla borgata di Marzamemi di cui egli è stato anche parroco. «Un posto bellissimo, - dice - dove però la poca cura rischia di rovinare l'incanto della natura. Mi è capitato spesso di andare nella borgata al mattino presto, ed ho visto le centinaia di bottiglie lasciate sulle panchine o a terra, sparse ovunque insieme a bicchieri ed altri rifiuti. Anche qui l'imperativo deve essere quello di curare le risorse che si hanno, sia con un migliore senso civico che con una organizzazione più efficace. La litigiosità spesso non paga, ed oltre al proprio orticello i politici dovrebbero pensare anche al bene collettivo». L'attaccamento a quella che è stata per quindici anni la sua terra adottiva è di tutta evidenza. Le parole del parroco della chiesa Pompei, che nel dire addio alla sua comunità ha voluto ricordare la città e richiamare sia la classe politica che tutti i cittadini, dovrebbe fare riflettere non poco chi guida la collettività e chi ne è cittadino, anche perchè Padre Lucio è stato da sempre uno di quei sacerdoti che ha saputo guardare oltre. Non un prete confinato nella sua sagrestia, ma un uomo aperto, lungimirante, impegnato nel sociale, profondo conoscitore dell'uomo e che con i suoi richiami anche nel mondo della politica è sempre riuscito a mettere il dito nella piaga. Memorabili sono i moniti al bene comune dello scorso inverno in piena bufera politica. La sua figura mancherà sicuramente ai pachinesi.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 17-09-2004 - Categoria: Cronaca

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