Più controlli a Vendicari

Più controlli a Vendicari L'oasi naturalistica di Vendicari è stata minacciata da vicino come hanno riportato le cronache di questi mesi, dalla possibilità che ora appare scongiurata, di essere coinvolta nell'attività di ricerca d'idrocarburi della Panther, intenzionata ad avviarla una volta ricevuto il placet della Regione Siciliana. La riserva come puntualizza il naturalista Fabio Cilea, viene gestita senza perseguire l'intento di una inutile museizzazione naturale, dall'Azienda Forestale Demaniale di Siracusa, resistendo ad attacchi concentrici che ne vorrebbero alterare l'integrità, incrementando l'antropizzazione. Ha solo bisogno di esercitarvi, un maggior controllo. «Ma proprio per essere coinvolto direttamente come Lipu, nella gestione della riserva della Saline di Priolo, - dice Cilea - è inevitabile prendere atto che non ci si può concedere obiettivamente un attimo di sosta per l'arco orario che si è chiamati a coprire». Vendicari presenta una situazione soddisfacente sotto il profilo dei sentieri ben segnati e in tema di salvaguardia degli uccelli che vi nidificano o che decidono di svernare. Anche per Vendicari, comunque, in ossequio a una polemica, quella del turismo di massa che nelle riserve naturali, pare oramai abbia preso piede, non mancano le voci del dissenso che hanno segnalato l'assenze delle guide nella riserva. «Un problema fittizio - sostiene ancora Cilea - non nascondendo di essere un convinto estimatore dei criteri di gestione adottati in questa serie d'incantevoli pantani».

Nelle prossime settimane infatti l'ing.Punginelli, attuale direttore provinciale dell'azienda forestale demaniale di Siracusa, risolti problemi di disponibilità economica, sta predisponendo la convenzione con la Lipu per riportare le guide in riserva. Sono figure fondamentali , per un attento controllo del territorio ed evitare la presenza di gruppi liberi che possono lasciarsi andare ad atti vandalici. La sorveglianza resta uno dei problemi di fondo di questa riserva, poiché com'è stato osservato da più parti, è perlomeno difficile assicurare la protezione di otto chilometri di costa, inseriti nel perimetro della riserva. Analizzando i criteri di gestione della riserva oltre ad esservi i sentieri per consentire l'accesso a visitatori la cui coscienza ambientale, deve essere continuamente e adeguatamente alimentata ,sono, pur non di meno, severe le norme in materia di conservazione. Prova ne sia che non è consentito accedere ad una fascia di spiaggia dove s'intende a preservare l'esistente, proprio perché la riserva nasce con l'intento della conservazione senza la voglia di scadere nel rischio dell'inutile museizzazione.

Giuseppe Benanti
Fonte: LaSicilia.it il 27-05-2005 - Categoria: Cronaca

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