PORTOPALO - Definito negativo il bilancio delle iniziative estive per attirare il turismo dal segretario politico della sezione locale dei Ds Sebastiano Petralito. «A tutt'oggi -afferma - se si vuole fare un primo bilancio dell'estate portopalese inteso come intrattenimento serale per i turisti e la gente del posto non si è concretizzato nulla». Un pronostico quello del partito dell'opposizione volto a criticare l'operato dell'amministrazione comunale. «L'amministrazione - continua il rappresentante dei Ds - ha rinunciato del tutto a trattenere nella nostra via Vittorio Emanuele e nelle nostre piazze la gente che non sapendo come trascorrere il tempo preferisce la vicina Marzamemi o Pozzallo. Non è mai successo, infatti, che gli esercenti, i bar e i pub cominciassero a smontare i tavolini e le sedie già prima della mezzanotte». La causa della mancanza di iniziative culturali e di manifestazioni, secondo i Ds, sarebbe da imputare ad una scarsa capacità organizzativa. Bisognerebbe, insomma, puntare sulla stagione estiva per favorire un rilancio dell'attività turistica, programmando gli appuntamenti alcuni mesi prima.

«Come tutti gli anni - ribadisce Petralito - questa amministrazione non programma in tempo l'estate, dando inizio, a partire dal mese di maggio, alle sagre di prodotti tipici, alle serate musicali, agli intrattenimenti teatrali, culturali. Viene a mancare quel sostegno all'incremento del turismo, di cui la città e tutti gli esercenti hanno bisogno per rilanciare l'economia del terziario. Il risultato, pertanto, è quella solita programmazione dell'agosto portopalese. Tutto concentrato in soli quindici giorni, mentre la stagione continua a passare nell'oblio delle serate vuote ed agli esercenti o ai bar non resta che arrangiarsi». Un riconoscimento, comunque, va al parroco. «L'unico che riesce a creare un po' di movimento è Don Palacino, che con il suo oratorio riesce ad organizzare il venerdì sera il karaoke e di sabato intrattiene con il liscio quelle poche centinaia di persone che preferiscono non spostarsi dalla città».

Lidia Corallo