Petralito replica a Candiano: Non capisco di cosa sono accusat

PORTOPALO - Accusato dall'assessore alla Sanità, Carlo Candiano, di inoperosità in seno all'Avis e di continuati attacchi contro l'amministrazione, il vicepresidente, Sebastiano Petralito, risponde per le rime. «Non capisco - dice Petralito - quale attinenza possa esserci fra le presunte inadempienze, di cui sarei colpevole in veste di vicepresidente dell'Avis, e le dichiarazioni rese contro l'amministrazione, nei panni di politico. I risvolti connessi alle due cariche devono essere completamente scissi se non si vuole creare confusione. «Le dichiarazioni di Candiano sull'opportunità di ricoprire la sola carica politica, a scapito di quella sociale hanno veramente del paradossale. Non capisco di quali elementi debbano tener conto gli esponenti di spicco dell'Avis, visto che le due cariche non sono incompatibili. Non solo, ma così facendo si rischia di appannare l'immagine dell'Avis, sul cui nobile fine nessuno penso possa discutere. «Non è la prima volta che l'assessore Candiano mi attacca prendendo a pretesto la carica di vicepresidente dell'Avis. Circa un anno e mezzo fa è poi accaduto uno spiacevole disguido. Nell'aula consiliare del Comune di Portopalo avevo, infatti, organizzata una conferenza inerente l'Avis. Casualmente un assessore ha organizzato un altro incontro nella medesima aula consiliare, nel giorno e nell'ora fissati per la conferenza da me stabilita. Preso atto di tale situazione abbiamo differito di un'ora lo svolgimento della riunione. Nonostante ciò - racconta Petralito - abbiamo dovuto rinunciarvi visto che gli occupanti dell'aula tardavano a uscire. Dopo il danno c'è toccata subire la beffa. L'indomani Candiano e alcuni consiglieri della maggioranza hanno sferrato un duro attacco nei miei confronti. Torno a ripetere che l'aspetto più spiacevole non è la critica in sé, che è legittima, ma l'uso strumentale che si fa dell'Avis con lo scopo di attaccare la mia persona. Se qualcosa mi si deve rimproverare dal punto di vista politico - conclude il vicepresidente della sezione dell'Avis - lo si faccia pure. L'accusa però deve essere diretta e mirata, senza riferimento alcuno alla mia carica di vicepresidente dell'Avis».

Lucia Corsale
Fonte: LaSicilia.it il 11-01-2004 - Categoria: Cronaca

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