Petralito: «Non mi sono appropriato di beni archeologici»

Riceviamo dal signor Sebastiano Petralito la lettera che di seguito pubblichiamo: «Voglio replicare all'articolo pubblicato sulla pagina di Pachino in data 20 ottobre, con titolo eclatante: Portopalo, Reperti archeologici: reo segretario dei Ds. Nessuno nega la condanna palese e chiara che il Tribunale di Avola mi ha assegnato, ritenendomi abbastanza soddisfatto. Ritengo anche che le Fiamme Gialle hanno svolto il loro compito, durante la fase degli accertamenti. Il sottoscritto, svolgendo attività commerciale ed avendo fra le altre cose oggetti considerati antichi, ci tiene a precisare che il materiale sequestrato in negozio, per essere visionato dalle autorità competenti, mi è stato restituito, considerando che la valutazione di competenza può essere soggettiva: tutto ciò l'articolista non lo ha citato nell'articolo suddetto. Sono stato solo multato per la detenzione di un'anfora antica, rinvenuta nell'abitazione, di proprietà di mio padre. L'anfora in questione si trova da circa trent'anni in detta abitazione nella quale risulto ospite da circa cinque anni, come ho specificato al giudice. Non capisco perchè si vuole sottolineare che un segretario dei Ds è coinvolto in chissà quale scandalo. Voglio far notare, infine, che il sottoscritto non si è mai appropriato indebitamente di cose d'interesse archeologico, nè come cittadino nè come segretario dei Ds».
Fonte: LaSicilia.it il 22-10-2005 - Categoria: Cronaca

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