Per la tribuna dello stadio diffidato il geologo incaricato

PACHINO - Tribuna centrale dello stadio "Sasà Brancati" e ponte della via XXV Luglio. Verso queste due direzioni si sta concentrando in questi giorni l'amministrazione comunale di Pachino. "Il comune di Pachino ha diffidato il geologo incaricato per la relazione dalla quale dipende lo sblocco della situazione affinchè torni ad essere disponibile la tribuna centrale dello stadio Sasà Brancati". E' quanto ha affermato ieri il sindaco Sebastiano Barone in merito agli intoppi che hanno determinato la nuova chiusura della tribuna principale dello stadio comunale. La vicenda si è ripresentata infatti domenica scorsa tra lo sconcerto e il disappunto dei numerosi tifosi presenti. In occasione della partita di prima categoria tra il Pachino e il Belvedere la tribuna "A" è stata nuovamente interdetta al pubblico, con enorme sorpresa di quanti nel precedente turno casalingo di campionato, contro la Floridiana, avevano potuto seguire la propria squadra comodamente seduti nella tribuna sopra gli spogliatoi.

Nei giorni scorsi l'assessore allo sport, Pietro Scala, ha spiegato che l'agibilità è già arrivata ma che mancano ancora alcuni passaggi per poterla renderla nuovamente fruibile al pubblico. L'inghippo, come ebbe a dire proprio Scala, riguarderebbe una relazione ad opera del geologo incaricato dal Comune. "Senza quella relazione - ha detto il sindaco - l'iter non va avanti". L'iter di un'altra opera pubblica che attende da tempo di sbloccarsi è quello relativo al ponte lungo la via XXV Luglio. "Anche in questo caso abbiamo fatto partire una diffida nei confronti di un professionista", ha spiegato il sindaco Barone. Per il ponte della via XXV Luglio, una delle opere per le quali l'attesa si è protratta a dismisura, si sono registrati negli anni numerose iniziative non dimenticando una raccolta di firme promossa dal partito dei Comunisti Italiani e dall'ex deputato regionale Gioacchino La Corte. Tra le petizioni promosse infatti dal Pdci di Pachino una riguardava proprio la questione del ponte lungo la via XXV luglio che raccolse numerose adesioni tra la popolazione locale.

L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 17-10-2003 - Categoria: Cronaca

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UN ANFITEATRO STILE GRECO DIETRO LE TRIBUNE.



La questione che riguarda la messa in sicurezza della tribuna è una cosa che si trascina ,oramai ,da molti anni. Cosi come anche il ponte sull'ingresso della strada di Portopalo. Mi ricordo per non so per quale motivo specifico furono creati quei corridoi fatti con paletti di ferro e rete metallica. Una cosa a dire il vero di cui non ho mai conosciuto la ragione. Per ovvi motivi intuisco che ci sarà stato un problema di carichi strutturali e che la sua tenuta statica possa essere stata in qualche modo compromessa dal passaggio di mezzi pesanti. Anche se c'è da dire che mi pare di non avere visto nessun cartello che limitasse a questi mezzi il transito nel ponte.E sono passati più di 13 anni dall'evento principale.Non sò se sono stati fatti mai dei lavori di consolidamento.E su questo mi posso anche sbagliare. Comunque non mi pare. Ritornando alla parete dietro le tribune dello stadio Comunale (Sasà Brancati) che fu realizzato, inizialmente come cava per la costruzione di parte dell'antica Pachino e poi come pianoro per l'alloggiamento e per la costruzione di un campo delle forze armate italiane( anteguerra ultima 39-40).Roccia tenera, povera, inconsistente, alla compressione tanto da essere eslusivamente utilizzata specificatamente per la costruzione delle prime case che non superavano un piano. Le angolature e i portali erano invece realizzati con l'arenaria ampiamente attinta nella vicina cava di Marzamemi( zona stazione). Un'altra cava di arenaria nel territorio si trova nel vicino insediamento di "seconde case" che si sono insediate 8abusivamente) nello sperone roccioso di Morghella. Sito che per molti versi ha precipue caratteristiche ambientali per un sicuro antico insediamento urbano di derivazione greca: come testimonia la Soprintendenza di Siracusa che qui attesta e localizza importanti insediamenti epocali.
Ma tornando alla parete del campo sportivo: anche per questa emergenza (e messa in sicurezza) sono passati diversi anni per concludere l'iter della sua completa definizione. Considerato che, comunque, il rivestimento con un telo che dovrebbe coprire tutta la parete è sicuramente un intervento non completamente risolutivo e finale: mi è venuta l'idea di lanciare una proposta di natura strutturale per eliminare e mettere in sicurezza l'area nel suo totale.
L'idea è quella di scavare e sbancare un ampio anfiteatro gradonando cosi che le alte pareti sarebbero precipuamente allantonate dalla gradinata esistente. E nel frattempo si potrebbe utilizzare la parete tergale( delle gradonate) come quinta teatrale. Si potrebbero,cosi, ri-utilizzare gli spogliatoi. Che, a questo punto, avrebbero una doppia funzione di locali sportivi e teatrali.
Cordiali Saluti. Spiros