Per la piccola pesca fumata nera da Bruxelles

Notizie poco confortanti giungono da Bruxelles per la pesca. I tempi per gli interventi contro il caro gasolio infatti si sono allungati. Il documento sul caro gasolio, dopo le rassicurazioni di fine 2005, con l'impegno del Commissario Borg a chiarire posizioni e misure ammissibili utili a fare fronte all'emergenza dell'aumento molto rilevante del carburante, ha subito uno slittamento al mese di marzo. È stata questa infatti la risposta data martedì dalla Commissione Europea, a Bruxelles, ai presidenti delle Associazioni cooperative (Agci Agrital, Federcoopesca-Confcooperative e Lega Pesca), in un incontro sollecitato per fare il punto della situazione. Un ritardo dovuto – secondo la Commissione - al tentativo di Borg di esplorare tutte le possibili soluzioni, ed ai tempi per ricevere risposte da tutti i servizi interessati dalle misure. In un comunicato stampa della associazioni cooperative si evidenzia che “proprio dall'interno del Collegio dei commissari proverrebbero le maggiori resistenze per il prospettato innalzamento del tetto minimo, oggi fermo al valore simbolico di 3000 euro ad impresa, nell'arco di un triennio che, se accordato in misura congrua, renderebbe possibili interventi dello Stato in diversi frangenti, oggi potenzialmente esposti alle procedure di infrazione della Commissione. Nessun cenno sul fermo economico o sulla creazione di fondi con risorse aggiuntive.

Il pacchetto Borg sul caro gasolio sembra sgonfiarsi strada facendo, mentre continua ad accumulare ritardi. – prosegue il comunicato stampa - E se mancano novità positive su questo dossier, sembrano tutte negative le prospettive dei nuovi regolamenti comunitari riguardanti il nuovo fondo strutturale 2007-2013 (FEP) ed il Regolamento Mediterraneo, entrambi calendarizzati dalla Presidenza austriaca tra i Consigli dei ministri UE di Aprile e Giugno. Su entrambi i dossier, nella loro ultima versione, gravano problemi irrisolti per la pesca italiana. Su questi le posizioni espresse dalla Commissione rimangono ferme su dogmi e pregiudiziali irragionevoli e spesso basati su criteri e dati tecnico-scientifici assolutamente discutibili o errati”. Questo è quanto hanno ribadito i Presidenti del Movimento cooperativo, auspicando che venga riaperto il confronto con i rappresentanti delle Associazioni professionali. Punti sensibili risultano in particolare, per il FEP il divieto ad aiuti per nuove costruzioni (maggiore disponibilità sembra esserci per gli ammodernamenti) e, per il Regolamento Mediterraneo, taglie minime, distanza dalla costa di alcuni sistemi di pesca e caratteristiche degli
attrezzi della piccola pesca.

S.T.
Fonte: LaSicilia.it il 02-02-2006 - Categoria: Economia

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