«Un bilancio estremamente positivo». Così Giovanni Comandini, vicesindaco di Sogliano al Rubicone, definisce il primo anno di vita dell'associazione nazionale «Città dei sapori» che raggruppa 14 comuni italiani ciascuno dei quali si caratterizza per la tipicità dei prodotti. Sogliano con il suo formaggio di fossa è anche l'unico comune dei 14 a pubblicizzare un prodotto caseario stagionato. Insieme a Sogliano ci sono Pachino, il comune più a sud d'Italia, con i pomodorini, Avola (mandorle), Modica (cioccolato), Paestum (carciofi e mozzarelle di bufala), Cellino San Marco (vini e olio), Montefalco (vini), Norcia (tartufo nero e norcineria), San Daniele (prosciutto), Zibello (culatello), Cascia (zafferano), Savigno (tartufo bianco), Trevi (olio e sedano), Tropea (cipolla rossa). Scopo dell'associazione è quello di valorizzare questi prodotti e il loro territorio nell'ambito di sagre e manifestazioni a livello nazionale e internazionale.

Quale il risultato più evidente? «Nella decina di manifestazioni alle quali abbiamo partecipato in questo primo anno – afferma il vice sindaco Giovanni Comandini – enorme l'interesse per il formaggio di fossa. Abbiamo avuto contatti con commercianti e con privati. E questo porta un beneficio a Sogliano e a una ulteriore commercializzazione del fossa». Quanto costa al Comune? «La quota sociale annuale è di mille euro. I 14 Comuni hanno delle proprie sagre alle quali partecipano tutti gli altri. In questo modo si è creato un circuito che va dal Friuli alla Sicilia e permette ai Comuni di rappresentare i propri prodotti con le sole spese di viaggio. Un cifra irrisoria per i benefici pubblicitari che ne derivano». Il fossa piace a tutti nella stessa maniera dal nord al sud? «Prima suscita una grande curiosità e tutti vogliono sapere delle fosse, stagionatura, storia e tradizioni. Dopo l'assaggio se ne innamorano e Sogliano viene ormai identificato con il fossa».