«Partiti e politici osservino il codice etico di comportamento»

PACHINO - Un codice etico e di comportamento in politica. È questa la proposta avanzata dall'ex senatore Pietro Ferrara in vista delle future scadenze elettorali. "Il cittadino non deve cedere al qualunquismo ed alla sfiducia, -ha detto Ferrara in una conferenza stampa dove ha presentato il decalogo comportamentale- ed è necessario che le forze politiche presentino all'elettorato uomini capaci per assecondare il desiderio dei cittadini di essere governati da esponenti validi. Di fronte al fallimento del centrodestra e del centrosinistra, all'aumento vertiginoso del costo della vita, alla svalutazione del 100% delle pensioni e degli stipendi, c'è da rimanere senza parole. A Pachino, -ha continuato Ferrara- la politica con la "P" maiuscola è stata sostituita da quella con la "p" minuscola e tutto è stato ridotto all'ordinaria amministrazione tentando di non scontentare nessuno ma in realtà scontentando tutti". Ferrara analizza il comportamento degli elettori. "Non c'è dubbio che oggi c'è chi preferisce una qualunquistica politica clientelista e chi invece rimane fermo nelle posizioni di legalità.

A Pachino però c'è un'ambiguità, e cioè che si continua a votare chi con molta leggerezza è passato dal centrodestra al centrosinistra e poi è tornato nel centrodestra. È la parodia di una rinascita solo annunciata e mai realizzata". Poi Ferrara passa ad elencare i principi del suo codice comportamentale. In primo luogo si propone una politica con spirito di volontarietà e di servizio, poi il governo secondo il sistema del bene comune, l'accettare il principio che esistono diritti e doveri, affrontare le avversità in buona fede, usare nelle scelte un grande equilibrio e compiere scelte secondo giustizia e lealtà, mantenere le promesse fatte, astenersi da una politica fatta di logiche inaccettabili, contribuire a formare una coscienza cristiana civile e sociale, assolvere il proprio mandato con cristallina onestà.

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 29-09-2005 - Categoria: Cronaca

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San Pedro De Ferraris,enologo bachinisi


Siamo al codice etilico più che etico! Ma con quale faccia da caccio cavallo ragusano,variante del modicano, si fà a parlare di codici di comportamento,riferito ad altri, quando il volta&gabbana,a vele al vento del mare nostrum, è stato interpretato da Lui in persona e pirsonalmente: che da sinistra( socialista) è passato a destra,(socialista) e da destra(socialista) è rientrando a sinistra,(socialista) con un percorso che sembra, la diaspora dei figli d'Israele( loro si,donne e uomini tribolanti reali) alla ricerca della pagnotta,scusate terra, promessa o promossa e "con lo sguardo rivolto al centro", dell'area tersa e persa al sol della cotoletta dell'avvenir ventur venendo che mi fa tornare e affiorare alla mente la traduzione briosa, ma satirica, che ne faceva il mai dimenticato e compianto Comp.Vincenzo Frasca che li chiamava "sorcialisti".
Che tradotto significa,in termini operativi e politici,con l'occhio al cento,della ricomposizione e configurazione del vecchio "pentapartito", è dunque ricostituendo la vecchia sigla del CAF locale (quello italico era, Craxi,Andreotti,Forlani) in: (FYB) (Fack You Bachinisi) (la traduzione vera ed originale la facciamo fare a Nofrio Conti, lui si, bravo traduttore competente).
Certe affermazioni e direttive del Santo Padre Pedro di Tre Colli, protettore degli invalidi civili (salvo verifica) e delle strade del vino sfuso, detentore delle chiavi t'oro della città del vino e del ciliegino, l'unico merito che gli riconosco, come a "Ucciu Bono ri tutti" quello dell'Unesco n'euro,è stato quello di farsi firmare dal Presidente della Repubblica, pro-tempore, l'elevazione dello stato cartaceo e cartellonistico del paese in città.
Un arteficio cabalistico e di Marketing,ante litteram, una nomea acquisita virtualmente:ma, che di fatto, non ha spostato di una virgola lo stato sociale politico,(ma non economico che è per fortuna autonomo) reale della comunità.tranne quello di avere fatto spendere, non so quanti milioni di allora: per fare ristampare tutta la modulistica e carta intestata ufficiale del Comune di Pachino. Naturalmente con i vivi ringraziamenti della nota tipografia locale che dall'operazione fittizia è stata l'unica che ci ha guadagnato. (ma è giusto che sia così, ogni lavoro eseguito, và giustamente pagato)
Da allora, il paesello fatto di aste nelle memorie di Vitaliano, si fregia di questo importate restiling dovuto all'ambito riconoscimento ed elevazione nominalista senza sostanza alcuna. Ma cosi facendo il paesello da tanti agognato dalle loro lontane e vicine memorie sparse per il mondo intero che corrono dalle montagne del Vermont ai grandi laghi dell'Ontario e dalla Guayana francese alle distese acquatiche delle terre umide del Venezuela, con un salto all'isola di Margherita, possono dire soddisfatti ai loro interlocutori che loro provengono dalla città di Pachino che è diverso, fà glamor, rispetto a dire paesello, povero ma bello, di Bachinu!

Saluti enologicici, scusate, etici, Spiros