Pantani, bonifica sul tappeto

Pantani, bonifica sul tappeto Funzionari della regione siciliana hanno contattato il Comune di Ispica, specificatamente l'assessorato comunale all'Ecologia per promuovere una conferenza di servizi da tenersi ad Ispica, in una data da concordare, e avente per oggetto la bonifica della località «Pantani-Longarini». L'esponente dell'amministrazione comunale ispicese si è detto pronto ad ospitare e ad organizzare la conferenza di servizi, come ha avuto modo di dichiarare, invitando tutti a non strumentalizzare il problema e a non intervenire per evidenziare carenze della pubblica amministrazione ispicese. Che ben vengano le iniziative in difesa nella zona umida di pantano Longarini ma senza alcuna strumentalizzazione politica. E a leggere le documentazioni il Comune non è rimasto a guardare.

Il 13 giugno venne notificata al Comune una nota a firma del vice commissario per l'emergenza bonifiche e la tutela delle acque in Sicilia, Felice Crosta, con la quale il Comune veniva invitato a «notiziari l'ufficio sulle attività eventualmente espletate o n corso di espletamento per il ripristino dei luoghi». E i luoghi richiamati nell'oggetto della lettera erano i Pantani-Longarini. L'ufficio tecnico, area Ecologia ed Ambiente riscontrava la nota comunicando che era stato «effettivamente accertato il segnalato abbandono di rifiuti e precisamente di pneumatici, in una vasta porzione dell'area dove ricade Pantano Longarini». Veniva anche precisato che in seguito a sopralluoghi era stato possibile accertare che «l'area interessata all'abbandono dei rifiuti non rientra nelle competenze territoriali del Comune di Ispica». Si faceva presente che la zona interessata alla discarica dei copertoni ricadeva in territorio di pertinenza della provincia di Siracusa (Noto e Pachino). «Quanto sopra premesso - conclude la nota - il Comune scrivente, in considerazione della necessità di mantenere un patrimonio inserito nelle riserve naturali regionali, è disponibile, di concerto con le autorità locali dei Comuni succitati, a porre in essere quanto si rendesse necessario al totale ripristino dello stato naturale dei luoghi». Sulla problematica l'amministrazione è intervenuta sul Comune di Noto, il problema è stato denunciato dal comitato «S. Maria del Focallo-Marina Marza» e di recente con una interrogazione dall'on. Roberto Ammatuna.

Giuseppe Floriddia
Fonte: LaSicilia.it il 09-09-2007 - Categoria: Ambiente

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