Padre e figli in cella si vantano e sono traditi dalle cimici

PACHINO - I pachinesi Mario Avolese e suo figlio Giuseppe, che per ben due settimane hanno tenacemente respinto gli addebiti di aver preso parte all'omicidio di Sebastiano Di Rosa ed al tentativo di far divorare dalle fiamme il cadavere, hanno fornito inconsapevolmente agli inquirenti la prova del loro coinvolgimento. A tradirli sono state le «cimici» piazzate nella cella del carcere. Padre e figlio, infatti, dopo l'udienza di convalida, sono stati ospitati nella cella in cui si trovava rinchiuso Adriano Avolese, figlio di Mario e fratello di Giuseppe. Quello che era stato interpretato dai tre come un gesto umanitario degli agenti penitenziari, altro non era che un tentativo degli inquirenti teso ad accertare se, oltre al reo confesso Adriano, anche gli altri tre indagati fossero coinvolti nell'omicidio. Il tentativo è riuscito perchè, nel vantarsi di come avevano pestato a sangue l'antagonista, i tre hanno confessato il loro coinvolgimento e quello di Lentinello.
Fonte: LaSicilia.it il 09-12-2002 - Categoria: Cronaca

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