Otto ore sono davvero poche. Autotrasportatori e agricoltori in rivolta: I nostri prodotti arrivano al Nord già deteriorati

PACHINO - I titolari delle cooperative agricole di Pachino, con il supporto di taluni esponenti politici, fanno fronte comune per evitare che le modifiche apportate al codice della strada, che ha fissato in otto ore il tempo massimo di viaggio consentito in una giornata agli autotrasportatori, si riflettano negativamente sul trasporto dei prodotti e sulla freschezza.
Ieri mattina presso una cooperativa agricola di Pachino si è svolta infatti una riunione a cui hanno preso parte: i presidenti delle cooperative locali; il segretario comunale del partito dei Ds, Salvatore Borg; il consigliere provinciale dei Ds Giuseppina Ignaccolo; il deputato regionale dei Ds Roberto De Benedictis. Tale faccia a faccia fa seguito ad un incontro svoltosi con i presidenti delle cooperative agricole di Portopalo che, a causa delle predetta legge, versano in condizioni simili a quelli di Pachino. «Le modifiche apportate al codice della strada, contenute nel Decreto legge del 27 giugno 2003 numero 151 e già convertite in legge - spiegano Giuseppina Ignaccolo e Salvatore Borg - hanno introdotto talune correzioni in merito ai tempi di guida e di riposo per gli autotrasportatori. La statuizione del tempo massimo di guida a otto ore al giorno non può non allungare i tempi di consegna della merce, che quando giungerà a destinazione sarà ormai deteriorata. E' facilmente intuibile infatti che un autotrasportatore, con un carico di ciliegino, ad esempio, non possa raggiungere il nord Italia in sole otto ore.

L'autotrasportatore, abbisognando di più tempo, si vede dunque costretto a scaglionare il tragitto in due tranches. Così facendo però impiega due giorni e non uno come avviene attualmente. Tale legge, in vigore in tutto il territorio nazionale, risulta estremamente penalizzante per gli autotrasportatori dell'estremo sud della penisola quali quelli di Pachino e Portopalo». Durante la riunione Giuseppina Ignaccolo ha inoltre annunciato l'imminente inoltro, ai presidenti del Consiglio e della stessa Provincia, di una richiesta finalizzata allo svolgimento di un consiglio provinciale «allargato», da tenere a Pachino, assieme ai consigli comunali di Pachino e Portopalo ed a cui saranno invitati i rappresentanti delle cooperative, per firmare un documento unitario da presentare all'Assemblea regionale siciliana. Tra le ipotesi già avanzate, in virtù dello statuto speciale della nostra Regione lo scorrimento delle ore a partire da Messina, posta al nord della Sicilia e tappa obbligata per quanti, compresi gli autotrasportatori, devono imbarcarsi in direzione di altre regioni.

Lucia Corsale
Fonte: LaSicilia.it il 27-10-2003 - Categoria: Cronaca

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TERRA DI UOMINI E DEI
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Cosi inizia l'inno regionale della nostra amata Regione. Voluto dal nostro Presidente Salvatore Cuffaro con tutte le sue prerogative decisionali che attraverso lo speciale statuto regionale lo fanno plenipotenziario e universale condottiero della nostra terra di Sicilia. Ma quello,commissionato dal Governatore, era solo un inno. Ed invece dobbiamo,con tristezza, constatare che quelle parole sono state scambiate dalla sinistra regionale e dai D.S. locali come pura realtà. Intanto voglio chiarire una locuzione che potrebbe suscitare ,come è evidente, una sbagliata interpretazione e errata posizione di quello che penso delle cooperative e delle imprese locali che hanno fatto di Pachino una realtà alta nel panorama dell'economia locale e regionale,nazionale ed internazionale. Cioè che non è contro alle loro esigenze di produzione e trasporto che è diretta la mia interlocuzione programmatica strutturale. Ma contro e comunque a supporto della innovazione di idee per realizzare finalmente un trasporto umano e razionale. Io credo che la "sinistra" dovrebbe, se non vuole essere accusata di demagogia surreale, di riorientare la specifica e criticabile posizione eleitaria con una concreta linea di attuazione per una politica vera del sistema dei trasporti locali e realizzare un linea politica concreta per un attuare un sistema reale di trasporto della produzione locale. Una battaglia politica che può partire dagli assi esistenti e dalle preerogative di sviluppo sostenibile sostanziale. Allora sarebbe il caso di presentare alla Regione Siciliana e alla sua Assemblea non una proposta sostanzialmente illegale che farebbe dei nostri autotrasportatori dei veri e propri Dei. Infatti solo loro, (gli Dei) possono da entità superiori non logorasi e stancarsi per il duro lavoro di autista di autotreni. E la conseguenza evidente sarebbe quella che gli incidenti sarebbero prodotti solo da autotrasportatori siciliani. Pertanto questa proposta di estendere la percorrenza a Partire da Villa San Giovanni è una vera e propria offesa alla categoria e una palese infrazione della legge.E immediatamente da cestinare. Sarebbe, invece, opportuno chiedere alla Presidenza e alla giunta regionale una forma di "sovvenzionamento" per incentivare il trasporto degli autotreni via mare.(cosa che di fatto già avviene da Catania a Napoli e Livorno) Sarebbe cosi possibile raggiungere adeguatamente Napoli,Bari,Livorno e Genova con un sistema diverso di trasporto che rientrerebbe nella legalià della legge. E nello stesso tempo lottare per avere, in tempi brevi, l'imbarco dal già attrezzato Porto di Pozzallo. E di prevedere, nelle more della realizzazione del nuovo Porto nella Rada di Portopalo, la progettazione e la costruzione di un pontile attrezzato per l'esportazione dei prodotti locali direttamente dalla rada.. E, nel frattempo, sondare presso le FFSS, se è fattibile, e penso che lo sia, quello di riattivare la linea ferroviaria e la vecchia stazione di Pachino.
Cordiali Saluti. Spiros