Ospedali: accorpamento per un salto di qualità

La sanità della zona sud continua a sollevare perplessità, dubbi, malumori, in una utenza oramai quasi assuefatta a condizioni di costante precarieta'. Dopo la decisione del prefetto di Siracusa di temporeggiare sull'assetto previsto dal piano sanitario per i due ospedali di Noto ed Avola che aveva suscitato forti contestazioni da parte dei sindaci della zona sud della provincia aretusea, continuano le prese di posizioni e le considerazioni della classe politica siracusana.

«Nella sanita' vanno applicate regole di parita' per tutti i cittadini - dichiara l'on. Giancarlo Confalone, deputato regionale di Forza Italia e medico - che devono poter scegliere ma solo dopo che tutte le strutture siano state messe alla pari, in una leale concorrenza». L'esponente azzurro crede fermamente nella possibilita' che la sanita' della zona sud possa fare un salto di qualita': «L'l'impegno della politica e' quello di vigilare affinche' l'attuazione del piano che il manager dell'Asl di Siracusa vuole applicare impegnando la stessa amministrazione regionale non si allunghi ad oltre la fine di quest'anno».

L'on. forzista difende l'operato del manager Failla: «Sono gia' stati deliberati quattro punti di emergenza territoriale rispettivamente per Pachino, Rosolini, Avola e Noto, cosi' come sono stati anche istituiti nuovi servizi di grande importanza per la salute dei cittadini come l'unita' coronarica, la terapia intensiva, la nefrologia e l'anatomia patologica, ed i posti di dialisi, la tac, il reparto di fisioterapia, che servono proprio a bilanciare la sanita' pubblica che prima mancava di questi servizi».

I sindaci sono favorevoli all'accorpamento? «Bene - afferma Confalone nel merito della questione - mi fa piacere che gli amministratori di Avola e Noto siano d'accordo sull'impostazione del bilanciamento dei reparti dei due ospedali, seguendo quello che la legislazione prevede per gli ospedali di frontiera o di zona e gli ospedali di accoglienza». La vicenda di questo accorpamento fa puntare il dito sulla storia di questo problema, su cui il deputato regionale interviene anche con un tuffo nella memoria. " Da oltre quattro, cinque anni - afferma Confalone - il dipartimento sanita' di Forza Italia ha dibattuto la questione nei vari passaggi.

Dagli anni dell'ingegnere Dicembre a manager in cui si parlava di ospedale a prevalente indirizzo medico per Noto e a prevalente indirizzo chirurgico per Avola. Il momento di partenza - continua Confalone - fu una circolare del ministro di quel periodo secondo cui le strutture sanitarie prive di indici di occupazione dei posti letto devono chiudere. Circa un anno fa - continua il deputato regionale - sia i sindaci che le forze sindacali firmarono unn accordo sulla divisione dei due nosocomi ed oggi il manager e' costretto a dare corpo a questo ospedale unico di 300 posti letto.

Tuttavia - conclude Confalone - non capisco cosa l'assessore regionale dovrebbe poter decidere in merito se non l'attuazione di precedenti deliberazioni delle amminstrazioni della Regione».
Fonte: Gazzetta del Sud On Line il 12-07-2002 - Categoria: Attualità

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