Ore 6,50: nuovo sbarco di clandestini Avvistati all'alba nel mare di Portopalo

PORTOPALO - (sedi) Altri clandestini hanno raggiunto le coste di Portopalo di Capo Passero ieri all'alba, ad appena dodici ore di distanza dallo sbarco dei 250 cittadini del Corno d'Africa, durante il quale sono stati arrestati dai carabinieri i tre scafisti palestinesi Hamen Selmen Al Sheva, 47 anni, Mohamed Abu Alì, di 29, e Mohamed Ibraim Imayb, di 25 anni, tutti nativi di Gaza. Sono ventiquattro in totale gli extracomunitari che ieri hanno tentato la via della libertà e della speranza, sbarcando sulle coste siciliane. Tutti maschi e di lingua francese, probabilmente provenienti dalla Costa d'Avorio, secondo i primi indizi raccolti dalle forze dell'ordine. Li ha intercettati alle 6,50, a punta Cicogna, una motovedetta della capitaneria di porto di Portopalo, su segnalazione di alcuni pescatori, che scandagliava la zona alle prime luci dell'alba. Viaggiavano su di una imbarcazione in legno di sette metri, molto probabilmente proveniente dalle coste libiche, disidratati, spossati dal viaggio e bagnati. Per uno di loro è stato necessario il ricovero in ospedale, mostrava segni evidenti di malore. A giungere al porto di Portopalo per prestare soccorso ai ventiquattro profughi è intervenuta la Croce Rossa, che ha fornito i primi aiuti ed i primi indumenti asciutti. Dopo l'intervento di prima accoglienza, avvenuto sulla banchina del porto di Portopalo, i carabinieri hanno scortato i clandestini, trasportati con un pullman messo a disposizione dall'amministrazione comunale di Portopalo, sino alla struttura tensostatica di Pachino.

Sono stati sistemati assieme ai 250 sbarcati giovedì, che hanno pernottato anche ieri notte all'interno del pallone tensostatico. E' tutto andato per il meglio in quanto ad organizzazione e sicurezza, da segnalare solo un tentativo di fuga, compiuto da uno dei clandestini trasportati giovedì, dopo lo sbarco, all' ospedale "Trigona" di Noto. L'uomo, prima di salire nel pullman che riportava i profughi al tensostatico di Pachino, avrebbe eluso la sorveglianza dandosi alla fuga. L'uomo, comunque, è stato bloccato istantaneamente da un agente di polizia. Entro oggi verranno concluse le operazioni di fotosegnalazione, effettuate dagli agenti della Questura e risultate lunghissime per il consistente numero di profughi da identificare. L'amministrazione comunale ha fornito, oltre alle reti ed ai materassi, altri viveri, assistenza sanitaria e continuo rifornimento di acqua attraverso un'autobotte. Pare molto probabile che oggi alcuni dei 274 clandestini potrebbero lasciare Pachino, infatti la Prefettura sta sondando i centri di prima accoglienza per conoscere eventuali disponibilità di posti.

Sebastiano Diamante
Fonte: GDS.it il 02-07-2005 - Categoria: Cronaca

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