«Offesi dal no sullo svincolo»

«Offesi dal no sullo svincolo» PACHINO - «Siamo rimasti delusi dall'incontro con il presidente della Provincia di Siracusa circa la questione relativa alla costruzione di uno svincolo autostradale in direzione Pachino». Ad affermarlo è stato il presidente del comitato per lo svincolo, l'ex parlamentare regionale Gioacchino La Corte che ha anche affermato: «Ritengo che sia stata offesa la dignità dei cittadini della zona sud della provincia e l'intelligenza dei tecnici dell'ente stesso». La Corte contesta la tesi secondo cui va data preferenza alla costruzione di una bretella di collegamento di circa 3 chilometri che unisca la provinciale Pachino-Noto con lo svincolo di Calabernardo piuttosto che la costruzione di uno svincolo all'altezza della «cianata i Maria». «Non è credibile, -ha affermato La Corte che la bretella costi meno dello svincolo né che il percorso sarebbe addirittura più breve. Gli stessi tecnici del ministero hanno fatto il sopralluogo ed hanno giudicato fattibile lo svincolo, considerandolo lo strumento naturale per servire la zona sud della provincia. Nonostante il no di Bono, noi non ci arrenderemo e continueremo la nostra battaglia».

La Corte intende coinvolgere nella sua idea anche il presidente della Regione Raffaele Lombardo ed il sottosegretario alle infrastrutture Pippo Reina che nelle settimane scorse aveva convocato il comitato per lo svincolo su incarico del governatore siciliano al fine di valutare la proposta avanzata da La Corte e sostenuta anche da diversi presidenti di cooperative agricole. «Non capiamo, -ha continuato l'ex inquilino di Palazzo dei Normanni- cosa sarebbe costato alla Provincia inserire l'opera nel piano delle opere pubbliche. Non chiedevamo di realizzare lo svincolo con fondi provinciali, ma solo di inserirlo nel piano viario dell'ente in maniera da poter accedere a fondi nazionali o comunitari». Poi La Corte dà le cifre relative ai costi. «Quando fui convocato a Roma, appresi che costruire la bretella che vuole l'amministrazione provinciale costa circa 18 milioni e mezzo di euro, mentre i tecnici stimavano, dato che un progetto non c'è, che lo svincolo sarebbe costato solo 8,5 milioni di euro, meno della metà». Poi La Corte lancia a Bono una sfida: «Lo invito a venire a Pachino in un pubblico dibattito in piazza in modo che lui potrà spiegare le sue ragioni del perché vuole la bretella ed io potrò spiegare le mie ragioni sullo svincolo. In questo modo il presidente Bono potrà verificare anche cosa vuole Pachino e si renderà conto della bontà della mia proposta».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 29-09-2008 - Categoria: Cronaca

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Io c’ero venerdì a quell’incontro che era stato concesso dal Presidente Bono a Jachino La Corte alla Provincia Regionale.
Il Presidente è stato esplicito nella risposta.
Ha detto che nei programmi della Provincia è prioritaria la bretella che è stata già finanziata con il ribasso d’asta della stessa autostrada Siracusa Gela; ha già superato tutti i pareri previsti; è stato espresso parere favorevole dal Consiglio Comunale di Noto; è stato già emesso un decreto dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici ed a breve verrà indetta la gara di appalto che entro massimo 2 anni vedrà operante la suddetta bretella.
La Corte ha dichiarato che il Presidente Bono ha offeso la dignità e l’intelligenza dei cittadini di Pachino e Portopalo. Semmai è lui che ha carpito la buona fede di 7.000 cittadini a cui ha fatto semplicisticamente firmare una petizione a favore dello svincolo, avendo cura di non spiegare le vere ragioni del diniego.
Forte di queste 7000 firme ovunque si presenta al di fuori del nostro territorio gli viene dato credito come se fosse lo scopritore dell’uovo di colombo.
Non dice nei vari luoghi in cui si presenta (Ministero Lavori Pubblici – Regione Sicilia) e non ha detto ai firmatari della petizione tutti i retroscena che ha avuto questa travagliata bretella. Non dice che proprio l’On. Bono, allora Sottosegretario del Governo tirò fuori dai cassetti nel 2002 quel progetto della SR-Gela che dormiva dagli anni ’70 il quale, brutto per quanto poteva essere, aveva il pregio di aver già superato diversi visti ed espropri.
Non dice che il Casello di Calabernardo era previsto dal vecchio progetto ed è poi stato esitato dal Consiglio Comunale di Noto che non approverà mai di allontanare da Noto il loro casello di uscita dell’autostrada a favore di Pachino.
Non dice che per una legge europea nelle autostrade (purtroppo) a pagamento non si può fare un ulteriore casello (cianata ri Maria) dopo 3 chilometri dal precedente (Calabernardo).
In tempi non sospetti io richiesi in alcuni articoli giornalistici alla deputazione che venne fuori dalle elezioni primaverili di fare in modo che non costruissero quei caselli affinchè questi non si trasformassero in estate in imbuti per il traffico in uscita a 40 gradi. Qualora non si fossero fatti i caselli la proposta di La Corte avrebbe avuto senso ed io per primo sarei stato insieme a lui.
Mi spieghi, appunto, La Corte e lo spieghi a quei 7000 firmatari come farebbe un automobilista ad arrivare a quello svincolo dopo essere uscito ed aver pagato al Casello di Noto e senza poter proseguire indisturbato fino a Rosolini.
Nessuno mette in dubbio che il punto da lui proposto sia effettivamente quello più vicino a Pachino ma, non avendolo progettato negli anni ’70 e visto l’iter avviatissimo della bretella, il buon senso vuole che dobbiamo tutti arrenderci all’evidenza dei fatti e sperare che facciano presto con questa benedetta bretella.
Invece Lui ha ulteriormente richiesto un incontro pubblico in piazza a Pachino. Ma già in campagna elettorale per le provinciali io, in qualità di ex presidente del Comitato pro bretella per Pachino, mi resi disponibile per un incontro pubblico a 3 in piazza con La Corte e Borgh il quale inneggiava ad una terza ipotesi.
Continuando di questo passo e presentandosi ovunque con la sua petizione, riuscirà a farci perdere sia la bretella già acquisita che il suo svincolo irrealizzabile.
Cordiali saluti - Pasquale Aliffi
io non inneggio a terze ipotesi campate in aria. faccio ragionamenti.
il primo che faccio è che bisogna verificare alcune cose, tra le quali il finanziamento della bretella.
Essa viene finanziata, come si dice, fino ad un certo punto.
Quando si parla di finanziamento bisogna precisare in quale finanziaria sono stati messi i soldi e, se guardiamo bene, soldi in questa finanziaria non ce ne sono.
Il finanziamento di cui si parla è una specie di piano pluriennale delle opere di potenziamento infrastrutturale detto piano della viabilità 2003-2012, nel quale si ipotizzano, come in tutti i piani pluriennali, varie opere pubbliche, certamente necessarie, spesso solo sognate.
vi allego il link, così ve lo spolpate da soli: http://new.camera.it/cartellecomuni/leg14/RapportoAttivitaCommissioni/commissioni/allegati/08/anas_ppv/relazione_sintesi.pdf
guardate a pagina 7 e troverete la famigerata bretella, insieme al completamento dell'autostrada fino a Gela, che è di la da venire.
In sintesi, non vuol dire nulla che la bretella è stata inserita tra quelle opere, poi, bisogna finanziarla.
E qui casca l'asino, caro pasquale.
i fondi che il governo Prodi aveva destinato alla realizzazione di alcune opere, alcune mica tutte, poche, ma alcune, il neogoverno berlusconi se li è pappati quasi integralmente per mantenere la promessa dell'ICI. Non la voglio buttare in politica, ma è un fatto vero che di quei soldi (35 milioni di euro, mica noccioline) non sono rimasti neppure i 35 centesimi del caffè alla macchinetta.
Anzi, per essere più corretti, di quei 90 e fischia milioni di euro che toccavano alla provincia di Siracusa, solamente più o meno 30 già impegnati dall'ufficio tecnico provinciale siracusano, rimangono in cassa. Il resto volatilizzato in promesse elettorali (però mantenute, a spese nostre, ma mantenute).
Quindi che la bretella sia così la da vedersi ce ne corre, e tralascio il fatto che ancora non si conoscono i vari pareri di soprintendenza e altri enti che si devono esprimere sul tracciato che incrocia la riserva di vendicari.
In ogni caso, anche se esistessero tutti i pareri saremmo ancora senza soldi.

A questa considerazione ne aggiungo un'altra, e torno alla terza ipotesi. Non è che io mi alzo la mattina e mi invento ipotesi di fantasia.
Sempre all'ufficio tecnico provinciale di Siracusa, dell'ente provincia, esiste una progettazione in fase avanzata che prevede quella ipotesi che avevo illustrato nei mesi scorsi e che costerebbe infinitamente meno, sarebbe altrettanto efficace in termini di smaltimento del traffico, da Pachino e per Pachino, e migliorerebbe tutto l'asse viario da Calabernardo ad Avola mare. Esistono carte, progetti, disegni tecnici, di quanto affermo e non utilizzarle mi pare non soltanto scellerato dal punto di vista della gestione economica di un ente territoriale, ma anche sciocco, poichè si potrebbe venire incontro alle esigenze di centinaia di migliaia di cittadini della provincia e non se ne capirebbe il contrario.
Ora, forse berlusconi avrà garantito a Bono che gli da i soldi per la bretella (!!!) ma non capisco perchè, se la cosiddetta terza ipotesi fosse realizzabile, ostacolarla.
Sono disponibile a far vedere a Pasquale Aliffi e a chiunque altro, le copie del progetto che, ripeto, giace in provincia.
Saluti.
ne aggiungo un'altra:

un'interrogazione all'allora (solo un anno e mezzo fa)
ministro Di Pietro, ministro alle infrastrutture.

Allegato B
Seduta n. 95 del 22/1/2007

Pag. I

INTERROGAZIONI PER LE QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA

LICANDRO. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
in data 5 ottobre 2000, a seguito di gara d'appalto, il Consorzio per le Autostrade Siciliane consegnava alla ditta vincitrice i lavori per la realizzazione del Lotto n. 4 «Noto» dell'Autostrada A/18 Siracusa-Gela, che si sviluppa dalla progr. Km 23 + 455,76 alla progr. Km 33 + 291,77, per una lunghezza di Km 9 + 836,01;
il progetto prevede la realizzazione di una bretella per collegare lo svincolo di Calabernardo con la strada provinciale n. 19 Pachino-Noto;
la suddetta bretella non soddisfa le esigenze di sviluppo del territorio di Pachino, non garantendo un rapido accesso all'autostrada;
uno svincolo all'altezza del km 15 e 900 metri della s.p. n. 19 Pachino-Noto garantirebbe meglio il collegamento del territorio di Pachino all'autostrada -:
se e come il Ministro, secondo la propria competenza, intenda intervenire per assicurare alla cittadinanza di Pachino un rapido e funzionale accesso all'arteria autostradale.
(4-01716)

Risposta. - L'Anas s.p.a. ha fatto conoscere che i lavori per la realizzazione della bretella di collegamento dello svincolo di Calabernardo con la strada provinciale n. 19 Pachino - Noto non rientrano nelle opere previste nel progetto del Lotto 4 Noto.
Lo studio di fattibilità della bretella in questione è stato presentato al comitato regionale urbanistica da parte dell'Assessorato territorio e ambiente della Regione Sicilia per la valutazione della conformità urbanistica propedeutico alla redazione del progetto esecutivo da parte della concessionaria autostradale Consorzio Autostrade Siciliane.
Il Ministro delle infrastrutture: Antonio Di Pietro.

in ogni caso il link è:
http://www.camera.it/_dati/leg15/lavori/stenografici/sed095/btris.htm

a voi i successivi commenti.
ri-saluti
BISOGNA FARE CHIAREZZA
STORICA
GIACCHINO LA CORTE HA RAGIONE...

DAL PUNTO DI VISTA FORMALE E SOSTANZIALE
E' INDUBBIAMENTE E NATURALMENTE LA SOLUZIONE
PIU' UTILE AL PROMONTORIO...
e' quella difesa a spada tratta da gioachino la corte

GIA' NEL 2003 VEDI GUESTBOOK UNO DEI PRIMI COMMENTI QUANDO ANCORA SU PG.NET NON SI POTEVANO COMMENTARE LE NOTIZIE CHE APPARIVA CHIARO L'ACCORDO..politico
PRIMA,se vi ricordate che imenticrono di insrire lo svincolo e casello
PROGETTAZIONE..POI VIA VIA ALTRE SCUSE...
NELLA PROGETTAZIONE DELL'AUTOSTRADA DEGLI ANNI SETTANTA ERA PREVISTO LO SVINCOLO DI CIANATA MARIA PIANA DI SAN PAOLO...

SE CI FATE CASO PERCORRENDO IL TRATTO DA NOTO VERSO PACHINO CHE ALL'ALTEZZA DEL PONTE LA STRADA CAMBIA DIRETTAMENTE DI SEZIONE E CON UN ORIENTAMENTO VERSO LA PIANA PER RAGGIUNGERE IL PROGETTATO RACCORDO...
BASTEREBBE ESIBIRE LE CARTE PER CHIARIRE MOLTE COSE DI QUESTA DICUSSIONE..
La mia personale posizione avendo intuito che sullo spostamento del raccordo. Anche perchè lo svincolo di cianana di maria rimne il più vicino alla città di Noto...
Dunque c'è stato uno spostamento dello svincolo...
Dalla posizione più conveniente ai centri urbani ad un a posizioni conveniente e funzionale alla rendita fondiaria..
Un gioco delle parti che ha coivolto sia Bono che Marziano... nella stessa decisione leggittima di scippare politicamente lo svincolo ai comuni...

L'autostrada può fare molte cose.... a livello di rendita,..le bretelle ancora di più...

E la scelta politica di favorire l'una
anzichè l'altra oggi appare con tutta la sua evidenza...
Pachino, Portopalo, Marzamemi
possono aspettare....