Nuova cultura per l'agroalimentare

CATANIA - L'assessore Castiglione dà un'occhiata alla sala conferenze dell'Esa, stracolma per la presentazione del nuovo appuntamento televisivo «Isola verde». Ci sono tutti. Nel senso che ci sono i rappresentanti di tutti i settori trainanti dell'agricoltura isolana. Che sanno, bene, quanto importante sia riuscire a comunicare il grande sforzo produttivo che si sta realizzando, le innovazioni che hanno consentito straordinari salti di qualità, la capacità di stare sui mercati offrendo prodotti di primissima scelta. Sì, ci sono proprio tutti. «E tutti insieme - spiega l'assessore Castiglione - stiamo anche cercando di far uscire l'agricoltura siciliana da quell'immagine per cui ogni discorso e analisi su questo settore partiva, sempre e solo, da stati di crisi. Oggi siamo ben oltre. Oggi studi rigorosi, analisi di esperti, come il recente rapporto dell'Eurispes, ci confermano che la nostra agricoltura è in crescita, che è competitiva rispetto a Paesi che in passato ci avevano messo alle strette, e, soprattutto, che è vincente».
Il risultato importante è, assessore, che è vincente in molti comparti. Cioè si è recuperato terreno anche laddove sembravamo ultimi o inesistenti. «Esatto. Non ci siamo concentrati soltanto sui settori tradizionali, abbiamo promosso e sostenuto progetti che andavano dalle produzioni nelle serre al settore florovivaistico, per cui abbiamo lasciato a bocca aperta anche maestri come gli olandesi, che hanno scoperto che noi siamo in grado di fare ben cinque cicli di produzione, a fronte dei loro quattro. Sino ad arrivare al successo dei nostri vini e del nostro olio.

Stiamo andando a Vinitaly, a Verona, dove arrivammo nelle prime edizioni in punta di piedi e oggi siamo attesi, ricercati, protagonisti assoluti. Presenti con 176 aziende vinicole e 36 per la produzione dell'olio d'oliva». C'è stata anche un'inversione di tendenza culturale. E su questo che avete puntato, per evitare che la tradizionale divisione dei nostri operatori impedisse di reggere la concorrenza di aree che hanno fatto di forze assemblate la loro formula di successo.
«Abbiamo lavorato su questo, abbiamo insistito perché si uscisse dalla vecchia logica dell'assistenzialismo. Anche perché, con le potenzialità che ha la Sicilia, era un delitto rinunciare a produrre seriamente, aspettando la manna dei contributi. Quelli non utilizzati, dico, come reali investimenti». Non solo agricoltura. Ma agricoltura ed ambiente. E, quindi, sbocchi che riguardano un altro settore fondamentale per la Sicilia, il turismo. «E' su questo che puntiamo sempre più. Sullo sviluppo dei progetti legati all'enogastronomia, per esempio, con la via del vino, o con la valorizzazione di tutte le altre nostre aree che sono di una bellezza straordinaria, spesso unica, e che possono essere utilizzate, nel massimo rispetto dell'ambiente, per attirare i turisti, per dare ulteriore slancio all'economia dell'isola. Noi possiamo intercettare con i nostri prodotti tipici un numero sempre più elevato di turisti che viaggiano seguendo questi percorsi».

Andrea Lodato
Fonte: LaSicilia.it il 31-03-2004 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net