Non solo quadri l'ex carcere è ora un "contenitore" di eventi culturali

PACHINO - La pinacoteca comunale sorge nei locali restaurati dell'ex carcere di Pachino. La casa di reclusione, rimasta per decenni in stato di abbandono, venne ristrutturata dal comune che la adibì inizialmente ad uffici e solo successivamente a pinacoteca, creando così un luogo di cultura da tempo richiesto dalla cittadinanza. Numerose erano le attività che vi si svolgevano, dato che i locali fungevano da vera e propria scatola culturale, ideale per mostre, rassegne poetiche e concorsi.
Fonte: LaSicilia.it il 11-12-2003 - Categoria: Cronaca

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La, cosidetta, Pinacoteca.

Il primo mulino di Pachino.



Un mulino a vento. Era l'emblema antico del paese. Posto nel cavaliere nord della collina Xibini. Sito privilegiato a quello di Camporeale. Per effetto del Decreto di Fondazione della Città che: imponeva la distanza di due miglia dal mare. Questo fatto determinò la scelta di arretrare la costruzione della città sulla collina Xibini.
La successiva costruzione del mulino a vento Fù realizzato da abili maestranze maltesi. Esso certifica e conferma la denominazione storica: Pachino paese del vento. La fondazione e lo sviluppo della città ha trovato grande giovamento e sinergia di attività economiche generali con la costruzione del Mulino a vento. Le cronache narrano ed attestano che ad un certo punto,il mulino, venne distrutto da un grande incendio. E forse, fù ricostruito. Fino alla introduzione di altri sistemi di energia che spinsero le autorità preposte ad abbandonare la primaria destinazione a Mulino. E riconvertirlo in un carcere. Non ho ,sufficienti, elementi per poter dire per quanti anni questa struttura è stata destinata a Carcere. La cosa sicura è che dopo la cessazione della attività di alloggio detenuti: questa struttura è stata per tantissimi anni chiusa. Fù, Mauro Adamo, credo, l'amministratore e persona che più atti ha realizzato è fatto per recuperare e allestire questa spazio per la cultura di Pachino. Io credo che l'allarme lanciato dal Presidente sia un grido di attenzione. affinchè,al più presto, sia ripristinata. Credo, che ci sia anche, una sottovalutazione di quanto è accaduto. La valenza sociale e culturale preminente viene offesa e mortificata da questo gesto criminale. Che per quanto fatto da balordi lascia comunque una intimidazione precisa: verso tutta Pachino e la sua comunità culturale.
Che và individuato e stigmatizzato in forma concreta ogno possibile atto di provocazione. Credo che sarebbe interessante che fossero le Associazioni e le loro prerogative di partecipazione a intraprendere attraverso l'intervento diretto(simbolico)per configurarsi come Stazione Appaltante (morale) per la ricostruzione della importante struttura culturale. Ciò darebbe slancio per una nuova e rinnovata integrazione diretta della struttura da parte delle Associazioni e il relativo coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado e verso il coinvolgimento di tutta la cittadinanza. Esplicitando,attivamente,le loro prerogative di partecipazione democratica e plurale.Cordiali Saluti. Dall'alto della torre del mulino a Vento. Cordiali Saluti. Spiros