Non si arresta la violenza dei vandali

Non si arresta la violenza dei vandali PACHINO - E' stata una settimana all'insegna della violenza e del vandalismo quella appena trascorsa, e numerosi sono stati gli atti ai danni di uffici pubblici. Soltanto sabato l'ultimo episodio ancora ai danni della casa municipale. A farne le spese sono state le vetrate degli uffici elettorali, frantumati da pietre di piccolo calibro ma probabilmente scagliate con violenza dalla strada sottostante posta sul retro del comune. Questa volta dunque gli autori sono stati più prudenti rispetto ai giorni scorsi quando ad essere prese di mira erano state le finestre che danno sulla parte prospiciente alla centralissima via Cavour. Le vetrate della sala giunta recano ancora i segni dei sassi scagliati contro con ogni probabilità dal parcheggio antistante agli uffici e che non hanno prodotto dei fori ma soltanto delle rigature a ragnatela tipici dell'impatto con dei corpi contundenti. Ma l'escalation di vandalismo durante la settimana non si è limitata alla casa municipale. All'inizio della scorsa settimana vetri in frantumi erano stati trovati al primo istituto comprensivo superiore di viale Aldo Moro, e successivamente delle grosse pietre furono lanciate contro la porta a vetri della banca Antonveneta sempre di viale Aldo Moro. Nell'istituto bancario i sassi utilizzati sono stati di dimensioni maggiori e probabilmente tirati con violenza nel tentativo di infrangere le vetrate blindate. Fortunatamente il tentativo è andato a vuoto proprio per lo spessore delle vetrate antiproiettili che però si sono rigati con la tipica ragnatela in più punti. Nessun danno invece allo sportello bancomat. L'onda di violenza dunque si allarga, e crescono gli obiettivi colpiti. La cosa che fa più pensare è l'assoluta tranquillità con cui gli episodi di violenza vengono commessi. Sia la via Cavour nel caso del municipio sia viale Moro, nel caso della banca, sono delle vie molto frequentate e di giorno e di notte, per cui appare strano che nessuno si sia accorto mai di nulla.

Le forze dell'ordine, avvertite anche per l'ultimo episodio commesso ai danni degli uffici elettorali, non si sbilanciano, e da indiscrezioni si apprende che i controlli effettuati sia diurni che notturni si sono intensificati di molto, ma nonostante ciò, ancora non si è riusciti a cogliere sul fatto gli autori. Il perimetro della casa municipale risulta essere infatti vasto, per cui un eventuale appostamento dei militari dell'arma può essere eluso con una certa facilità. Nessun indizio neanche dai filmati delle telecamere a circuito chiuso dell'istituto di credito danneggiato. L'occhio del grande fratello di cui la banca è munita, pare non sia riuscita ad inquadrare l'autore che, secondo indiscrezioni appare solo di spalle, ed in maniera da non permetterne l'identificazione. L'unico dato di fatto certo è che simili episodi non sono catalogabili come casi isolati, e che l'oggetto delle violenze è rivolto prevalentemente a luoghi molto frequentati: il municipio, la scuola, la pinacoteca, la banca. Nei giorni scorsi il nostro giornale ha chiesto ad uno psicopedagogista esperto in sociologia di fornire una chiave di lettura di tutti questi episodi. La motivazione data dal nostro esperto è stata quella del disagio sociale, un disagio che non va ricercato solo nelle famiglie, ma anche nella scuola. "Il disagio nasce tra i banchi, -ha dichiarato Nello Lupo- compito della scuola dovrebbe essere quello di prevenire il disagio sociale, con l'inserimento nella società, invece a volte, la scuola fa solo pesare l'insuccesso scolastico ed i giovani cercano punti di riferimento sbagliati generando distorsioni nella società. Inoltre è molto pericoloso, -conclude Lupo- sminuire questi segnali così come invece è stato fatto anche da organi istituzionali. Il rischio è infatti quello di acuire le violenze che potrebbero mettere a rischio la tranquillità sociale".

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 23-03-2004 - Categoria: Cronaca

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