Non sarà il "porto di sabbia"

PORTOPALO - Dopo più di vent'anni d'attese la crisi del porto di Portopalo, minacciato dall'insabbiamento, potrebbe essere ad una svolta. Il condizionale è d'obbligo dati i precedenti così come lo scetticismo dei pescatori ormai stanchi d'aspettare interventi che si annunciano dall'inizio degli anni ottanta. In questo arco temporale un cantiere navale ha chiuso da tempo, un secondo è seriamente minacciato e per i pescatori si profila l'eventualità di avere sempre più difficoltà a raggiungere con le piccole barche i rispettivi pescherecci. «Senza interventi immediati c'è il rischio concreto che della seconda marineria siciliana rimanga soltanto il nome ed il ricordo»: è questo il concetto ripetuto più volte dai pescatori locali ormai esausti di dover fare i conti con l'insabbiamento.

Ma cosa si è raggiunto in definitiva dopo la seduta consiliare di venerdì scorso? Intanto si è fatto un calendario ben preciso che coinvolgerà gli organi regionali. E non è stato un caso che sia i due deputati all'Ars, Giancarlo Gonfalone (Forza Italia) e Roberto De Benedictis (Ds), che i rappresentanti degli assessori regionali Granata e Scammacca presenti a Portopalo, abbiano ripetuto quasi la stessa cosa: impegno deciso per sollecitare l'iter amministrativo per il dragaggio dell'area portuale a breve termine. Le strade da percorrere sono due: da una parte il reperimento dei fondi nel bilancio regionale o l'inserimento di un emendamento nella finanziaria regionale per approdare allo stesso obiettivo. «E' così che si dovrà agire - ha affermato il sottosegretario di stato Nicola Bono - perchè l'emergenza è rappresentata dall'insabbiamento e quindi il dragaggio del porto ha priorità su tutto».

Ma per interventi stabili occorrerà arrivare all'approvazione del piano regolatore portuale. Il sindaco Fernando Cammisuli, pochi mesi dopo il suo insediamento (giugno del 1999) ha dato incarico ad un tecnico per la redazione di questo strumento senza il quale nessun progetto per il porto può essere istruito. E questo ha colmato una lacuna che Portopalo si portava dietro da tanti anni in cui le amministrazioni precedenti hanno sempre rinviato «sine die» il problema. «Nel nostro programma amministrativo - ha aggiunto Cammisuli - il piano regolatore del porto è stato inserito in cima agli obiettivi da raggiungere perchè senza un porto efficiente questo comune rischia il tracollo economico». E una volta approvato il prg portuale saranno possibili anche interventi stabili per evitare che il porto torni ad essere minacciato dall'insabbiamento, con un intervento che possa coinvolgere anche lo Stato considerato che lo stesso Bono è componente del Cipe.

«Metteremo in atto - ha affermato l'assessore comunale alla pesca, Michele Taccone - tutte le iniziative possibili per arrivare alla definizione degli interventi ed al punto in cui ci troviamo siamo fiduciosi». L'emergenza del porto di Portopalo ha assunto le caratteristiche «bipartisan», fuori da connotazioni di colore politico. Resta aperta comunque anche l'alternativa del ricorso ad un'impresa privata per il dragaggio della zona più gravemente insabbiata. Un'ipotesi che probabilmente abbrevierebbe l'iter amministrativo. Nei prossimi giorni si recherà a Palermo una delegazione portopalese, composta da amministratori comunali e pescatori, per un incontro con l'assessore regionale ai lavori pubblici. Il punto da tenere in attenzione è inoltre la problematica della messa in sicurezza dell'area portuale. La sensazione è che mai come adesso tutti i riflettori istituzionali, da quello regionale a quello nazionale, sono stati puntati sul porto di Portopalo vista la situazione venutasi a determinare dopo anni d'inutile attesa.
Fonte: LaSicilia.it il 10-02-2003 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net