«Non mi sento un eroe»

MARZAMEMI - «No, non sono un eroe. Ho solo fatto quello che c'era da fare»: si schermisce, non vuole che gli si scattino fotografie Corrado Sessa, il titolare del ristorante che si affaccia sul Molo nuovo di Marzamemi che l'altra notte non ha esitato a tuffarsi in mare per salvare la coppia di turisti svizzeri e le loro due bambine che si trovavano incastrate nell'auto finita in mare. Ora splende il sole sul porto e quei momenti drammatici sembrano quasi impossibili, ma è accaduto davvero e nel piccolo centro turistico in queste ore non si parla d'altro. «L'auto era capovolta – racconta uno degli agenti giunti quasi subito sul posto – ed era semisommersa. Un quadro quanto mai drammatico. Solo la prontezza di spirito dei presenti ha evitato il peggio». Sono stati proprio gli agenti della Polizia di Stato a ricostruire la dinamica dell'incidente: intorno alle 21,30, un turista – pare originario di Zurigo, ma di cui non sono state fornite le generalità per sua espressa richiesta – è salito a bordo della sua vettura insieme con la moglie e le sue due bambine. Ha messo in moto, e ha innestato la retromarcia. Nel fare inversione però non si è accorto che il molo su cui aveva parcheggiato poco prima è costruito a gomito. Tenendo d'occhio dunque la banchina, da lontano ha ritenuto di poter compiere la manovra in sicurezza. Ma la vettura è caduta nello specchio di mare antistante il porticciolo, rovinando prima su una piccola barca ormeggiata e poi affondando parzialmente, completamente ribaltata. Per fortuna, il mare in quel punto non è molto profondo e in quel momento c'era bassa marea. «Ho sentito gridare – racconta Corrado Sessa –, e alcune persone sono entrate nel locale chiedendo aiuto perché avevano visto cadere in mare l'automobile. All'inizio non volevo neppure crederci, ma appena sono uscito fuori e ho visto la macchina in mare, ho capito il pericolo che quei poveretti stavano correndo. Così mi sono tuffato e sono riuscito ad aprire le portiere.

Ho afferrato le bimbe che piangevano e le ho passate agli altri che stavano sul molo. Quindi ho aiutato la coppia a venire fuori». «Per fortuna – prosegue – c'era bassa marea e la barca rimasta sotto la vettura ha parzialmente tenuto a galla il veicolo. E' andata bene, però...». Appunto. Sessa s'incupisce e spiega che forse l'incidente dell'altra notte poteva essere evitato: «Ancora qualche giorno fa – racconta – ho fatto presente alle autorità marittime la pericolosità del posto e la necessità di installare delle transenne di sicurezza. Mi è stato risposto che non era possibile. Ma ora che si è sfiorata la tragedia chissà che qualcuno non si decida a intervenire». Più volte, anche dalle pagine del nostro giornale, è stato evidenziato come il molo di notte rimanga completamente al buio, mentre sempre più rari sono i lavori di manutenzione. Le stesse forze dell'ordine per ispezionare il veicolo caduto in mare hanno dovuto fare ricorso alle torce elettriche. Alle operazioni di recupero del veicolo ha assistito per tutto il tempo il malcapitato turista che, ancora attonito e avvolto in una coperta, è rimasto sul posto e ha risposto alle domande di agenti e carabinieri. Le bambine e la donna, invece, sono state ospitate in una vicina abitazione e rifocillate. Per fortuna, come si è detto, non è stato necessario l'intervento dei sanitari. Sul posto, per consentire il recupero del veicolo sono intervenuti i vigili del fuoco del locale distaccamento di Noto. Il porticciolo è stato fatto sgombrare dagli altri veicoli lasciati in sosta e il molo è stato transennato. Ma molti curiosi sono rimasti fino a notte fonda per assistere alle operazioni.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 29-04-2005 - Categoria: Cronaca

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