«Non daremo i dati delle case»

MARZAMEMI - Sorpresa e non poca perplessità da parte dei cittadini per la richiesta, da parte del Comune di Pachino, dei dati catastali di ciascuna abitazione per le utenze Tarsu. Ciascun contribuente, a seguito di un provvedimento da parte dell'Agenzia delle entrate, sta ricevendo delle lettere con le quali si chiedono i dati catastali di ciascuna abitazione assoggettata al pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. L'obiettivo appare chiaro: raffrontare i dati e verificare se quanto dichiarato dall'utente risponda alla realtà o i dati debbano essere assoggettati a qualche aggiustamento. Un meccanismo semplice, secondo l'ufficio, poiché i dati sarebbero già stati richiesti da altri gestori. Il meccanismo, invece, risulta complicatissimo nella realtà, poiché la stragrande maggioranza dei pachinesi non ha ancora ricevuto da nessun altro gestore tale richiesta e in molti non sanno dove e come reperire i dati delle loro case. Si preannuncia pertanto un vero e proprio assalto agli uffici per il rilascio di certificati catastali al fine di una corretta compilazione dei moduli che dovrebbero essere restituiti alla casa municipale entro il prossimo 11 aprile.

Alla confusione che regna sovrana tra i cittadini si aggiungono poi i paradossi dei cittadini di Marzamemi che hanno improvvisamente (e traumaticamente) appreso di essere cittadini del Comune di Noto. Nonostante sia stato accertato che le loro abitazioni ricadono nel territorio della città barocca, tanto che in molti si sono stati «sfrattati» dal comune pachinese e iscritti d'ufficio nelle liste anagrafiche di Noto con non pochi disagi, anche i «marzamesi-netini» si sono visti recapitare la missiva da Pachino dove vengono richiesti i dati catastali per le utenze Tarsu. Immediata è stata la reazione da parte degli interessati che si sono recati al comune a chiedere spiegazioni. «Ci hanno risposto, - ha affermato Gianluigi Porzio - che noi, in quanto residenti a Noto, dovremmo fare una richiesta per essere esonerati dal pagamento della tassa alle casse comunali pachinesi e nel contempo chiedere volontariamente di essere iscritti nei ruoli di pagamento del comune netino. Ma noi non siamo stati trasferiti per nostra volontà, ma in maniera coatta e ora si chiede a noi di perdere tempo e giornate lavorative per quelle che non sono altro che le conseguenze di un pateracchio fatto da loro».

L.S.
Fonte: LaSicilia.it il 05-04-2009 - Categoria: Cronaca

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