PACHINO - L'agricoltura pachinese soffre non solo per le condizioni di mercato ma anche per un problema nuovo, le difficoltà di trasporto verso i grossi mercati del Nord. Un nuovo ostacolo che viene segnalato da Mario Valenti, autotrasportatore pachinese che con il suo tir fa la spola tra Pachino e il Nord Italia, è l'interdizione al traffico pesante della città di Messina.
Il sindaco della città dello Stretto ha dirottato il traffico dei tir all'approdo di Tremestieri. Il nuovo molo però permette l'attracco solo di due navi, cosa che rallenta notevolmente le operazioni di traghettamento con mezzi pesanti. «Prima il traffico era diviso, - ha affermato Mario Valenti - perché c'era chi traghettava con le Ferrovie dello Stato e chi con la Caronte. Ciò permetteva di smaltire agevolmente il traffico e l'attesa era limitata. Con il nuovo molo invece tutto è stato rallentato. Nei giorni scorsi si sono avute punte di ritardo di oltre 6 ore e non era neanche sabato che è il giorno di maggiore traffico poiché gli autotrasportatori caricano nel fine settimana per arrivare nei mercati il lunedì».
Secondo Valenti dunque l'agricoltura locale deve fare i conti con un nuovo problema. Oltre la concorrenza infatti si potrebbero aggiungere i ritardi dell'arrivo delle merci pachinesi. «Perdere tutto questo tempo per traghettare significa arrivare tardi, costringerci a non rispettare i limiti del codice della strada, le ore di sosta forzata e quant'altro. Tutti i mezzi pesanti per l'Italia partono dal nuovo scalo con la possibilità di attracco di sole due navi. Facile immaginarsi l'ingorgo. Basti pensare che con l'approssimarsi della campagna del melone da Pachino partiranno ben 200 tir a sera. A ciò si aggiunga il traffico proveniente dal resto della Sicilia. Non solo - ha aggiunto Valenti - ora ci vogliono due ore di traversata contro i precedenti 20 minuti. A questo si aggiungano anche i problemi legati alle biglietterie che hanno costretto a dover munirsi in anticipo di biglietto anche per il ritorno e le corse successive».
Un grido di allarme insomma da parte degli autotrasportatori che lamentano anche la scarsa sensibilità al problema delle associazioni di categoria. Un'ultima critica Valenti la rivolge alle vecchie amministrazioni di Messina. «Nel prezzo dei biglietti dei traghetti era compresa una quota destinata ai comuni dello Stretto per cercare soluzioni alternative al traffico pesante. Come sono stati investiti quei soldi?».
Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 09-04-2006 - Categoria: Cronaca