PACHINO - Cominciano ad emergere le difficoltà ed i nodi rimasti irrisolti e legati al varo della nuova giunta. Il sindaco Barone ha ritenuto di sostituire solo due amministratori mantenendo invariati cinque settimi della compagine amministrativa. A fare la differenza è l'ingresso in amministrazione di Fi con il duo Sultana-Quartarone che ha fatto dietro front ripristinando l'apporto all'amministrazione. Per quanto riguarda i due nuovi assessori, con ogni probabilità sarà Blandizzi a rivestire le deleghe ai lavori pubblici, mentre a Zocco potrebbero essere affidate le deleghe che furono di Valerini. FI ritorna così, dopo pochi mesi di assenza, a muovere le leve dei lavori pubblici. All'ufficio tecnico però il rappresentante azzurro troverà qualcosa di mutato nell'assetto del personale. Il Capoufficio Angela Gustelluccia, protagonista nei mesi scorsi di aspri contrasti con l'ex assessore Paolino Greco (vicende che hanno avuto anche risvolti giudiziari), da qualche giorno non dirige più il settore lavori pubblici. Il sindaco infatti gli ha affidato solo l'urbanistica. L'applicazione della nuova pianta ha infatti previsto lo scorporo delle due funzioni. I lavori pubblici al momento sono retti da due vicari interni, Frazzetto ed Agricola, ma è prevista la nomina di un tecnico esterno. Secondo taluno, tale vicenda inerente il personale avrebbe pesato non poco nel ritorno di FI nella stanza dei bottoni, dato che l'ipotesi di affidare i lavori pubblici ad un dirigente esterno era stato una delle ipotesi sostenute dall'ex assessore Paolino Greco. Intanto pare sia già stata preparata la determina sindacale per la nomina a direttore generale dell'attuale presidente del consiglio Ninni Nicastro. Una nomina che il sindaco sarebbe pronto a firmare nel caso in cui Nicastro si dimettesse dalla più alta carica consiliare lasciando il posto a Spatola. In tal caso nel civico consesso subentrerebbe il primo dei non eletti Santo Luciano ed il movimento civico Pachino Nuova non perderebbe dunque il suo rappresentante consiliare. Ma l'ipotesi di dimissioni di Nicastro sembra da escludere. Più probabile appare invece la necessità di rimuoverlo con la sfiducia.

A tal proposito l'ex assessore Nino Iacono ha affermato: "Credo che alla destituzione di Nicastro potrebbe partecipare anche il vicepresidente Francavilla a sua volta a rischio sfiducia e per motivazioni diverse da quelle di qualche mese fa". La questione comunque potrebbe complicarsi non poco, mettendo a rischio il nuovo appoggio del consigliere Spatola. A bocca asciutta resterebbero anche gli ex assessori Roberto Valerini ed Angelo Maione, esclusi dalla compagine amministrativa varata dal sindaco. Intanto l'opposizione ha presentato la mozione di sfiducia con la sottoscrizione di dieci consiglieri. L'obiettivo però a questo punto non è Barone, quanto quello di ascoltare le pubbliche spiegazioni degli ex amici forzisti che hanno restituito l'appoggio al sindaco. Una posizione che ha già trovato una spiegazione tra i consiglieri azzurri che hanno affermato che la loro determinazione è dovuta al non raggiungimento dei tredici consensi necessari per la sfiducia, per cui è parso più opportuno esercitare un controllo dall'interno. La mozione presentata comunque mostra argomentazioni pesanti e di cui il primo cittadino dovrà rendere conto. L'elemento cardine è costituito dalla mancata realizzazione del programma elettorale che "per la sua quasi totalità, - si cita testualmente- rimane inattuato ed inattuabile". In particolare "nessuna opera pubblica di rilievo risulta essere stata appaltata o portata a compimento, le opere iniziate dalla scorsa amministrazione sono rimaste in gran parte incompiute, non sono stati avviati gli strumenti di tutela dei prodotti agricoli, i propositi di rilancio turistico di Marzamemi sono rimasti lettera morta, e nessuna iniziativa è stata adottata per risanare le casse comunali".

Salvatore Marziano