No trasversale: Il «Palazzo» boccia l'ipotesi

PACHINO - Allo schieramento di coloro che si dichiarano contrari al prolungamento del lungomare Starrabba in direzione Balata si sono unite anche le voci di alcune forze politiche. Da sinistra a destra infatti l'intento sembra unanime, e cioè la salvaguardia dei luoghi che rappresentano il simbolo della borgata stessa, e la tutela dei posti di lavoro. Nello schieramento trasversale che si sta venendo a formare, le forze di sinistra hanno ipotizzato la formazione di alcuni comitati civici al fine di avanzare una richiesta formale di far recedere dall'intento il primo cittadino e la sua giunta, o quantomeno, di modificare il progetto. A destra invece An preannuncia esposti ad alcune organizzazioni nazionali per la tutela dei luoghi storici ed artistici. A tal proposito il gruppo consiliare del partito di Fini ha annunciato la presentazione di una convocazione straordinaria del consiglio comunale e la presentazione di numerose interrogazioni ed interpellanze in merito alla vicenda. "Faremo sentire la nostra voce a difesa di Marzamemi, -hanno tuonato alcuni componenti del partito di destra- e ci faremo carico di attenzionare altresì anche la vicende delle demolizioni del Porto Fossa. Vogliamo capire qual è stato il ruolo che l'amministrazione ha recitato e se c'erano margini per evitarne la distruzione". Intanto da fonti vicine all'amministrazione si fa sapere che la questione non è ancora stata sottoposta all'attenzione della giunta e che sarà analizzata in tutte le sue sfaccettature. Secondo taluni poi non appena il progetto verrà sottoposto all'attenzione delle autorità competenti, saranno in serio rischio le concessioni demaniali per coloro che utilizzano gli immobili che dovrebbero fare spazio al lungomare nonostante l'opera non sia ancora stata finanziata. Viene invece accolta positivamente l'idea di un prolungamento del lungomare dalla parte opposta verso il lido Marinella che, orfano delle cabine anch'esse abbattute, si presenta completamente sgombro Sa. Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 26-06-2004 - Categoria: Cronaca

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