«No alle trivelle nella zona della Val di Noto»

MODICA - Un fermo no alle ricerche d'idroarburi nelle aree del Val di Noto dichiarate patrimonio dell'umanità dall'Unesco. E' stato espresso in maniera chiara e netta di una conferenza stampa, svoltasi ieri mattina al «Principe d'Aragona», con intervento dei sottosegretari di Stato Nicola Bono (Beni e attività culturali), Giuseppe Drago (Affari esteri), dell'assessore regionale al Turismo, Fabio Granata, dei sindaci di Modica Piero Torchi, di Portopalo di Capo Passero, Ferdinando Cammisuli, di Scicli, Bartolomeo Falla, nonchè del vice sindaco di Caltagirone, Alessandra Foti. Ribadito dall'assessore Granata il fatto che la questione è da considerare soprattutto un nodo politico, un confronto fra due diverse concezioni: scelte culturali dello sviluppo e ritorno ai «sogni» petroliferi degli anni '50. Evidenziato inoltre che, a prescindere dal recente voto a scrutinio segreto espresso dall'Ars in materia, la delibera adottata a suo tempo dalla giunta regionale di governo finalizzata a bloccare le ricerche d'idrocarburi in atto nel territorio del Val di Noto è da considerare sempre valida e va pertanto applicata. Condivisa e apprezzata anche la posizione assunta in merito dal presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, il quale ha chiarito che la linea del governo siciliano è quella di non permettere trivellazioni nelle aree di pertinenza Unesco e che a questa pertanto gli assessori debbono attenersi.

Un'occasione per fare chiarezza quella emersa nel corso dell'intervento del sottosegretario Bono, il quale ha detto, tra l'altro, rispondendo all'assessore regionale Alessandro Pagano, che «non è vero che i Piani di gestione non ci siano, ma addirittura proprio quello del Val di Noto è stato il primo di cui il nostro Paese si è dotato». E ancora: «Proprio l'attuazione di questo strumento, indispensabile per la gestione del patrimonio è incompatibile con l'autorizzazione alla ricerca d'idrocarburi di qualsiasi tipo poichè sarebbe un'attività del tutto estranea ai principi del riconoscimento stesso».
Una proposta che troverà presto attuazione è quella del sottosegretario Drago, visto che è stata ampiamente condivisa. Mira a riunire a settembre gli «stati generali» delle due province per «discutere e ribadire una scelta etico-culturale, ma anche politica, fatta dal territorio, che coniughi la nostra storia, il nostro paesaggio, coinvolgendo agricoltura e turismo in primo luogo». In sintonia gl'interventi del sindaco Torchi in sede d'introduzione dei lavori e degli altri amministratori di enti locali a conclusione.

Giorgio Buscema
Fonte: La Sicilia.it il 13-08-2005 - Categoria: Cronaca

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