«No alla riserva pantano»

PACHINO - Tutti i settori produttivi, dalle realtà agricole a quelle industriali, dal consorzio di tutela alle maggiori aziende di produzione e commercio, dalle realtà sindacali all'associazione commercianti, hanno aderito alla protesta agricola volta ad impedire che una grossa fetta del territorio comunale possa essere distolto alla coltivazione che avviane da decenni nei pressi delle aree lacustri contribuendo alla formazione di quei fattori che rendono unici i prodotti coltivati a Pachino per essere trasformata in riserva naturale secondo le prescrizioni della Regione Sicilia e della Comunità europea. Per questo il comitato spontaneo sorto dalla fattiva collaborazione tra gli agricoltori ed imprenditori pachinesi e la sezione locale dell'Anlc di Pachino hanno redatto un documento da indirizzare al commissario di Pachino Carlo Turriciano e per conoscenza al commissario straordinario di Noto, ai sindaci di Ispica e Portopalo, ai presidenti delle province di Siracusa e Ragusa, ai Prefetti delle due province, ed al presidente della Regione Sicilia. Ad essere lamentata è quella che viene definita la “anacronistica opportunità di istituire la “Riserva naturale Pantani della Sicilia Sud Orientale” e le zone Sic (Siti di interesse comunitario) che di fatto sono state equiparate alle riserve. Il documento redatto dall'avvocato Rosario Spinello su incarico degli agricoltori ed imprenditori agricoli pachinesi sottolinea come la zona coltivata che verrebbe ad essere sottratta alle attività imprenditoriali attualmente offre lavoro a circa 6000 unità di persone e che nella fascia in questione vi gravitano quasi 1500 aziende.

“Il procedimento che è stato adottato, -ha affermato l'avvocato Spinello- è certamente viziato poiché prima di adottarlo era necessario sentire in via preventiva la comunità locale. La responsabilità, -ha continuato Spinello- poiché delle responsabilità ci sono, sono enormi. I singoli interessati poi dovevano essere informati mediante atto di notifica scritta anche se non si tratta di un vero e proprio esproprio poiché le limitazioni sulla proprietà che si vengono a creare sono notevoli. La Regione invece si è limitata ad acquisire una cartografia non aggiornata al comune trascurando quelle dell'Istituto Geografico Militare, e tale mappa, che non riporta neanche le opere di bonifica fatte nel 1962 nel pantano di Longarini, sono state poi inviate alla Comunità europea. Le istituzioni dunque si sono basate su documenti non idonei. Inoltre, -ha concluso Spinello- va detto che gli organi comunitari non possono non sapere quale sia la reale situazione poiché gli impianti serricoli vengono costruiti sulla base di progetti e finanziamenti comunitari già concessi proprio in quelle zone. Non è dunque possibile decidere di punto in bianco che una fascia larga tre chilometri per una espansione che va dal porto di Portopalo fino a Porto Ulisse possa essere interdetta alle attività agricole ad oggi svolte senza alcun danno alla produzione”. Gli agricoltori dunque chiedono alle autorità regionali di attivarsi per revocare il provvedimento di instituzione della riserva o di modificare, sulla base di più aggiornati parametri, il provvedimento. Pare comunque che da tempo la Casa municipale fosse al corrente della situazione per cui si profilano responsabilità gravi sul piano politico.

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 26-05-2006 - Categoria: Cronaca

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Rosario Spinello ha scritto: 16-10-2005 20:28:26
Seguo la questione, dal 1987


Ricapitoliamo:

La prima comunicazione che riguarda la istituzione delle "riserve dei Pantani della Sicilia sud Orientale", sono del 1987.
(vedi sito Pantani all'indirizzo: http://xoomer.virgilio.it/spinello/)

Mi rendo, perfettamente, conto che per i cacciatori possa essere considerato un problema importante quello di vedersi sottratto una importante fetta di territorio storicamente dedicato alla caccia!

Trasformazione con risvolti eco compatibili con l'esercizio della caccia che potrebbe trovare forme avanzate di pratica di cacciagione all'interno delle riserve che andrebbe regolamentato adaguatamente.

Pertanto, vedo, sotto certi aspetti questo interessamento da parte dei cacciatori come elemento attivo importante affinchè si realizzi al più presto l'istituzione della Riserva dei pantani della Sicilia sud Orientale.


Facendo mente locale sull'oggetto della gestione,vedrei anche una forma avanzata di commistione pubblico privato al fine di rendere produttive le riserve con impiego di personale ed attivita recuperate di pesca di cefali ed anguille ed altre specie storiche accertate.

Gestione e sistemazione di aree private che in sinergia con le autorità forestali regionali,insieme, si imposti un piano di progetto delle aree specifiche che tenga conto di un insieme di fattori che sono essenziali per la sua gestione globale del territorio e per determinare la sua produttività attiva.

Ecco perchè è importante che a questa istituzione si dia adeguato spazio come fattore di enorme importanza di traformazione migliorativa e di salvaguardia di questo territorio.

I regolamenti vengono calibrati in riferimento al contesto antropico e francamente se una determinata azienda che ricade in area di pre-riserva coltiva attraverso l'uso di serre: a mio parere, visti di assetti generali della produzione,mi sembrerebbe normale che quella determianta azienda potesse continuare senza nessun problema la sua attività serricola o da Tunnel.
Le serre dopo tutto sono parte determinante del paesaggio agrario e sarebbe un falso storico creare dei problemi di vincolo su queste aree.

E' normale che questo vale per gli insediamenti esistenti, mentre è palese che le aree interne restano vincolate a non potere utilizzare il terreno per i medesimi usi serricoli.

Ecco dunque che si introduce un disvalore che in qualche modo deve essere controbilanciato.



Ecco,dunque,perchè è necessario che i due Comuni pachino e Portopalo,in sinergia,si attivino e attraverso atti formali metta in campo le sue forze progettuali in sinergia affinchè si determini una fase di co-progettazione delle aree al fine di poterle trasformare e sviluppare in mondo confacente alla situazione esistente!
Per fare questo,occorre un piano Particolareggiato delle aree che tengano conto realmente con le sinergie e le integrazioni possibili per attivare al più presto un sistema funzionante che garantisce il miglioramento delle condizioni di residenza( fognatura,opere primari pe ril rianamento idrogeologico) e dall'altro la slavaguardi attiva delle aree di riserva!

Insomma tutta la questione che riguarda l'istituzione delle riserve da situazione che,a prima vista, sembrerebbero di disagio e da freno alla società locale e sopratutto in aperto contrasto con le aspettative dei Cacciatori: a volano vero della gestione modificata del territorio, come bene inestimabile in se e per tutti!
Rosario Spinello ha scritto: 11-02-2005 22:01:04
Le Riserve delle aree umide del Pachino

Longarini,Cuba,ex,Cannone,Viruga,Baronello,Ponterio,Morghella,e Marzamemi,le ultime due già inserite.
Fanno un bel parlare gli ambientalisti locali del 2005.Ambientalisti di comodo e di strategia.Ambientalisti dell'occorrenza.Salvo poi, senza vergogna,continuare nella triste tradizione delle costruzioni abusive. Che, purtroppo non è mai cessata.In Sicilia è una questione epidermica avulsa da ogni legge o appartenenza partitica e di schieramento. E' forse una delle poche cose ampiamente condivisa da tutti.Tanto che ancora oggi, dopo le prime abbuffate, che partirono dal Viale Lido, negli anni sessanta, si sono poi progressivamente estese, anni 70/80, in tutto il resto del territorio.Ma dopo, le sanatorie hanno cambiato lo stato giuridico delle case ma non quello delle aree. Sono diventate aree leggittimate dal punto di vista edilizio, ma completamente mancanti di qualsiasi servizio comunale a rete.( acqua ,fognatura, strade) Si costruisce in tutti i modi e in tutte le maniere: di giorno e di notte.Il governo Cuffaro su questo argomento ha illuso milioni di siciliani a cui aveva promesso interventi significativi in questo settore, mentre allo satto delle cose nessun a azione è stata fatta in questo senso. Mentre nel territorio regionale e locale. Sono iniziate una serie di azioni di assalto del territorio. Intaccando in significativi punti ritenute conquiste di civilità contenute sulla nuova legge urbanistica nazionale. Dalla casa in campagna del noto generale, che di punto in bianco ristruttura un vecchio fabbricato, in pre-riserva, a Vendicari,trasformandolo di colpo in una oasi sahariana, con la significativa collocazione di ben quattro palme nell'intorno del fabbricato, per rendere più credibile la scena.O anche la notizia che riguarda l'impresa di costruzione di nuovo albergo, nella zona, dove, senza nessun timore, sono andati in contrada Carubella a smantellare i muri a secco ed essenze tipo palma nana per poter abbellire la nuova struttura in costruzione. Non contenti di tutto questo,che ci viene da atti privati, in deroga al suo mandato istituzionale, la Provincia di Siracusa, per problematiche urbanistiche e ambientali,nonchè di un contenzioso in corso per questioni antiche legate alla legge sull'allargamento del territorio comunale di Pachino nei confronti di Noto, nella zona Marzamemi-Spinazza,Bove Marino: ecco arrivare, senza colpo ferire, la illustre mediazione e i fondi del bilancio della provincia. Per cementificare una delle più belle spiagge di tutto il comprensorio.
Discutono su tutto,questi ambientalisti,dicevo, ma meno che mai sulle reali questioni ambientali che attengono e riguardano il territorio di propria specifica competenza. E quando lo fanno, lo fanno in un modo strumentale, è per raggiungere altri inconfessabili obiettivi politici.Segnalo a questo proposito: approfondire le conoscenze sulla discarica di Bommiscuro per monitorare eventuali indesiderati inquinamenti geologici e di infiltrazione delle falde che avrebbero effetti nefasti sia su Vendicari,attraveso la saja dei Baroni e quella di Longarini, attraverso all'emissario sinistro che attraversa la valle di Baroni,Buonivini, e passa da Agliastro Roselle per versare le sue acque al Passo Corrado e alla bonifica dell'ex consorzio di Bonifica delle paludi di Ispica. L'iniziativa,ambientalista di R.C., come abbiamo visto, è avvolta e contiene altri significati. Si spera che questi siano di natura politica e la cosa induce ad aprire una esercitazione più ampia delle forme di democrazia partecipata a cui devono rispondere un numero sempre maggiore di cittadini per non delegare a nessuno il fare politica. Ma, prontamente, si è fatto di tutto per, nasconderli e farli passare in secondo piano. In un certo senso, con il confronto diretto delle pagine locali dei giornali,de La Sicilia e del Giornale di Sicilia: si ha una reale ed immediata percezione del diverso taglio degli articoli sulla stessa notizia. E su questo si vedono le posizioni politiche che difendono i nostri illustri giornalisti. Infatti, non è raro trovare articoli che spesso vengono realizzati con lo stampo di vere e proprie intriganti e interessate veline. E, dove, l'opinione dello scrivente viene fatta prevalere sul fatto concreto, sulla notizia,su quello che succede realmente. Comunque, su questo tema torneremo, anche in futuro. Volevo, ora, fare una proposta alla consigliera Ignaccolo dei D.s,che negli ultimi anni si è interessata di diversi problemi, tanto da essere alla seconda legislatura in provincia e questo prova che ha lavorato e lavora su questioni che riguardano la zona sud. Anche, alle volte, fuori dalle sue specifiche competenze.Ma comunque segnale di vitalità che non può sconfinare in pratiche discutibili che mettono in contraddizione evidente l'amministrazione di Bruno Marziano.La quale amministrazione ,tuttavia, ha avviato un convinto sviluppo delle attività proprie .Facendo un significativo passo in avanti su ciò che riguarda la pianificazione generale dell'intera provincia .Attraverso la progettazione del Piano Provinciale Territoriale e la programmazione a scala vasta della provincia sulle tematiche settoriali e di area che devono essere ricompresi in sottopiani di zona per poi passare ai singoli comuni. E in questa veste pianificare interventi programmatici che siano basati su fattori oggettivi di valutazione e non di scelte meramente politiche.Assecondare la vocazione del territorio. Voglio segnalare questo problema: di cui la Provincia di Siracusa ne ha la piena titolarità.
Stò parlando dei parchi e riserve locali.Lo segnalo anche a Bruno Marziano, in modo tale che al prossimo incontro con Granata,assessore al Turismo regionale: concordino una iniziativa istituzionale per realizzare ed istituire, definitivamente, visto che è dal 1987 che se ne parla:"Le riserve naturali ambientali dei Pantani e delle zone umide del Pachino".
CITO:
"Si possono osservare diverse specie di uccelli, in bellissimi tramonti al rosso solare, dove le sagome dei volatili si stagliano imperiose fra la controluce abbagliante e le acque basse della palude di longarini."(1)

Cordiali Saluti Spiros(1)
Rosario Spinello ha scritto: 10-09-2004 19:45:14
RISERVE NATURALI: E IL PROMONTORIO


Anche su questo delicatissimo argomento problema/risorsa: ho costruito un sito. Anzi, forse, sono due! Ma l'oggetto non cambia. Il primo inquadra i pantani del Promontorio: il secondo estende la ricerca anche ai pantani che si trovano interamente sul territorio di, Marza, Cirica( palumintu re corna) e dunque di Ispica.
Se partiamo da Longarini, diviso quasi a meta dal canale di bonifica: che è diventata linea idraulica e fisica della divisione amministrativa delle Provincie Regionali di Siracusa e Ragusa. Le sue acque superficiali provengono da due direzioni:una corre verso Rosolini, passando per Bommiscuro. L'altra, minore, proviene dalla direzione di Ispica, contrada Meucia. Le due linee d'acqua si congiungono in un'area sita, fra un ponte nei pressi di contrada Roselle e il ponte di Passo Corrado:che si introducono nel canale di bonifica, e lambiscono le vicine area di Burgio Ramaddini e delle saline fino a Cozzo Lomo. Dalla destra si dipartono due linea d'acqua che provengono idealmente dall'altura del feudo di San Basilio e si immettono nella depressione di Longarini all'altezza delle contrade di Gerbi e Cancaleo. Cozzo Lomo divide l'altra linea d'acqua che proviene da settentrione: che si diparte dalle alture netine di contrada Coste fredde Burgio che attraversa contrada Fondo di Panza e si incanala in contrada Fontanelle fino a raggiungere la parte destra della depressione. Segue il pantano di Cuba. Con due direttrici d'acqua che si congiungono al Ponte dei Cipudduzzi.Le quali provengono: una da Pozzo Feto in Contrada Luparello; l'altra, che corre parallela alla provinciale Pachino-Ispica, che proviene dall'altura di contrada Casanova. Cuba riceve acqua dolce direttamente dalle fontane( sorgenti) che tuttora dovrebbero esistere dai piedi delle lievi alture di Fondo Melone. Da qui, l'etimologia di "cuba" che in arabo significa "ampolla d'acqua". Poi, dopo le alture di contrada Chiappa: ci si introduce nella media depressione che comprende le ex aree del pantano Cannone.( cancellato con Amore) separato dal Cozzo Pesce, che si attesta a 8 metri sul livello del mare, il pantano della Viruga. Le cui acque dolci si dipartono dal lato destro di case Maucini, che rimane a quota 28 sul livello del mare. Le aree della palude lambiscono il sistema acquitrinoso del Pantano di Ciaramiraro: che rimane incassato nelle alte coste argillose di Concerie, che degradano lievemente nella costa di levante chiamata Cuffara. Queste coste, medie, introducono, dopo una lieve altura, il pantano di Puntorio (Ponterio). Che riceve modesti apporti d'acqua dalla omonima contrada di Cuffara. Sulla destra rimane Punta delle Formiche. Sulla sinistra, la profondità dell'Isola delle Correnti: che rimane la lingua di terra più luminosa dell'intera costa meridionale siciliana. Per arrivare al Pantano Parrino, bisogna entrare nella Rada di Portopalo. Un tempo chiamato anche Pantanello: riceve apporti di acqua dolce che provengono, quando piove, dalle alture del Corridore Campana e dalla Chiusa del Conte. Che configurano, insieme ad altre contrade: le alture lievi dall'aria raffinata della Carrubella(Scarruzzuni). Dalla Carubella, serbatoio di acqua di Portopalo, dove qualcuno ha ipotizzato vi fosse la citta di Ichana, se volgi lo sguardo verso settentrione e ti metti sul profilo alto di poggio San Gaetano, salita di Caitina, vedi nell’insieme lo splendore della depressione di Morghella:le cui acque dolci si dipartono da due venature che solcano la nera terra di contrada Saiazza. Una, proviene, da Cozzo Filua, con capotesta un grande contenitore d’acqua interrato: fatto costruire dalla famiglia Starrabba di Rudini. L’altra sul lato settentrionale verso colle Xibini da dove che si diparte, da contrada Xirbata, aiutata dall’omonimo abbeveratoio e da sotto la Torre netina. Due mirabili acquedotti modellati e costruiti dagli Starrabba di Rudini con una antica tecnica idraulica che rimanda ai quanat di Palermo: fatti costruire, più di mille anni fa dagli arabi. Oltrepassata la tozza e preponderante area calcarea di Cugni, anticamente solcata dallo Wadi del Gavettone,( ecco perchè abitata dal mesolitico) ci si introduce nella Rada delle Colombe ( (Mars al Hammam), oggi Marzamemi: con i suoi due pantani. Quello di Littera, davanti al Porto Fossa di Marzamemi: alimentato dalle acque superficiali provenienti da Pachino: Pozzo Vecchio e acquedotto di Quarugli per risalire fino alla chiesa di San Corrado. Che nel bivio della circonvallazione( Pachino Marzamemi) si divarica e riceve, anche, le acque piovane e torrenziali e anticamente di scarto: provenienti dalla direzione del vecchio e nuovo serbatoio pensile idrico di Pachino. L'altro pantano,anticamente trasformato in saline, come a Morghella e a Longarini: è quello delle "saline di Marzamemi" che riceve acqua dolce dalla torrenzialità dei mesi invernali proveniente dalle alture di contrada Cozzi e Tre Colli.Oltre agli scarici idrici della ridente cittadina turistica di Mars.
Rimane la lieve depressione di Pantano Reitani: di cui non ho molte informazioni.Prima di introdursi, superata la popolata e calcarea zona di San Lorenzo: la immensa depressione di Vendicari che è protetta fin dal 1984 da un Decreto Regionale di vincolo e la successiva,lenta,istituzione del Parco.
Rosario Spinello ha scritto: 02-12-2005 23:50:52
Proposta dell'Ente Fauna Siciliana:
per la gestione delle riserve Isola di Capo Passero Capo Isola delle Correnti Pantani della sicilia sud orientale


Partecipo con questa relazione on Line
Affronto

I Livelli della programmazione territoriale

Il Piano Territoriale Provinciale
Il Piano Territoriale eloro i sub piani di zona.
Parto subito dalla proposta di creare una nuova area speciale nell'ambito del Pachino Promontorio, che individuo nell'area centrale: denominata della Carubella.
Che rimane "a cavallo" fra i territori di Pachino e Portopalo di C.P.
Questa area costituisce un'area di cerniera che raccorda tutto l'insieme geografico litoraneo del promontorio.


Per le sue caratteristiche geografiche e ambientali e per il sistema vegetazionale, e fermo restando le opere progettate a scala urbanistisca eterritoriale in questo territorio:si propone di procedere alla costituzione di una "area speciale"(sic) nell'ambito della progammazione futura da parte degli enti comunali e da parte della Provincia regionale di Siracusa e del comprensorio del Gal-Eloro che ne ha competenza e adeguata autonomia d'integrazione con il ragusano.

Io credo che questi luoghi hanno bisogno di particolari vincoli,ma vincoli produttivi.Capaci di creare personale per la gestione di queste risorse ambientali la cuai slavaguardia è parte stessa del nostro futuro. Sono aree di importanza ambientale enorme .Come ho gia scritto in contempazione dei nuovi strumenti normativi sui beni culturali e ambientali il territorio deve essere visto come inestimabile nel suo insieme. Ecco perchè è importante che si istituiscano queste aree. E credo che L'Ente Fauna abbia le competenze organizativve scientifiche di poter essere di grande aiuto per la rinascita del Territorio in termmini ambientali. Io sento che Pachino, i suoi cultori, non hanno mai posto importanza da parte di nessuna assocuazione di Pachino. Anche a livello provinciale il più assoluto silenzi in ordine a qualsiasi iniziativa che avesse in oggetto queste aree.
Che oggi è orientamento sicuro per salvaguardare parti importanti del nostro territorio.

La proposta della istituzione dell'area di Carubella......dai forum..

((((Autore: Spiros (IP Registrato)
Data: 27/10/04 17:28

I recenti fatti di cronaca hanno evidenziato come, senza nessuna autorizzazione, delle persone si sono appropriate di pietre oggetti che stanno da millenni nell'alto piano della Carubella. Sarebbe, forse, il caso che i Comuni di Portopalo e di Pachino, nei rispetti piani Regolatori, tutelassero l'area da ogni possibile nuova azione di depauperamento del territorio. Ciò fermo restando le previsioni di Piano ma imponendo nelle nuove costruzione di fabbricati una certa cura e l'uso di materiali compatibili e idonei con quel particolare e unico territorio del promontorio))))



Aree interessate

Isola di Capo Passero
Isola delel Correnti
Paludi Sicilia sud orientale
Longarini
Cuba
Viruga
Cannone
Baronello
Ponterio
Integrazione con Portopalo e con Ispica ,fino aGariffi passando per Bruno, fino a congiungersi con la foce della bonifica di ispica.

Sviluppi Progettuali

CONTINUA.............

http://www.pachinoglobale.com/powersearch/out.php?id=346
http://xoomer.virgilio.it/spinello/NAVI



Il Piano Paesaggistico della Regione Siciliana

http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/lineeguida.htm


La visualizzazione vettoriale e la elencazione dei siti archeologici

Portate il formato a 400%
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/vettoriali/07Archeologica.pdf

L'elenco dei Beni Culturali e ambientali ambito 17

Condivido la dimensione unica dell'ambito 17 che ricomprende nella sua interezza gli Iblei e la punta terminale della Sicilia sud orientale.

http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/bca/ptpr/11elenco16-17-note.pdf

La regione siciliana, nella redazione del Piano, ha fatto una gran confusione.

Tutta la zona che riguarda il Promontorio di Pachino, è stata sistematicamente sottovalutata.

Una per tutte,nelle categorie Masserie o Ville, mancano: Burgio,Maucini,Bonivini,ecc ecc.....
Inoltre l'insediamento Greco-Romano in Contrada Longarini, non è altro che i resti, tardo antichi, bizantini relazionati da Paolo Orsi.
A meno che,come mi disse Lorenzo Guzzardi, nel lontano 1992 a Firenze, dove lo conobbi,che nella zona di Pachino c'è un grande insediamento urbano di epoca greco-romana non rilevato e tenuto nascosto per mancanza di fondi per potere effettuare degli scavi.
Eravamo ad un seminario organizzato dal Gabinetto Vieusseux di Firenze sui beni culturali e ambientali in Italia.
Erano presenti anche altri funzionari della sovrintendenza di Ragusa e ricordo in particolare l'Arch.Galfo per la sua conoscenza della modicanità di fondo valle.


Mancano,inoltre, le concerie, i quanat di derivazione araba di contrada Xirbata, la necropoli di Cuba,ecc.
Prendiamo atto,che nell'Isola dei Porri ci sono resti di tombe bizantine.
Prendiamo atto,invece, che le catacombe cristiane ubicate nella Circonvallazione A.Moro con l'incrocio di Via Vesuvio sono state fedelmente riportate.
A questo punto,sulla scorta della documentazione esistente e catalogata, considerato che sull'argomento il data base delle "conoscenze" può essere aggiornato.
Inserendo e ncrociando le "conoscenze" e le informazioni generali per ottenere un quadro sistematico delle conoscenze aggiornato e più completo possibile. Un lavoro immane

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IL CONVEGNO PROGRAMMA

ORE 900 - APERTURA DEL CONVEGNO
CORRADO BIANCA
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PAOLO UCCELLO
FERDINANDO CAMMISULI
SEBASTIANO BARONE
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LUCA GIUGA
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PIETRO MINISSALE
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