No alla proposta di Barone

No alla proposta di Barone PACHINO - Secco no dalle forze politiche alla proposta del sindaco di un appoggio limitato nel tempo da parte dei gruppi consiliari per arrivare in maniera concorde alla fine anticipata della legislatura. Sono state dunque respinte le ipotesi avanzate dal primo cittadino di approvazione del nuovo bilancio in maniera concorde. I partiti di opposizione che costituiscono ormai da tempo un'ampia maggioranza, hanno dunque ritenuto di rispondere picche al primo cittadino tornando invece a chiedere le dimissioni immediate.

"Siamo tutti d'accordo nell'adottare una linea dura, -ha affermato il presidente del consiglio e leader di Pachino Nuova Ninni Nicastro- e non riteniamo di dare alcun appoggio, neanche limitato nel tempo, a Barone". La decisione è stata comunicata telefonicamente al sindaco dal capogruppo di Rinascita Salvatore Blundo. I partiti di opposizione infatti, nonostante una iniziale diversità di vedute che vedeva possibilista qualche forza politica in merito alla proposta del primo cittadino, hanno invece convenuto che in questo momento è opportuno tenere unite le forze e mostrare unitarietà di intenti. È passata dunque la linea proposta dal movimento civico Rinascita di Pachino di non concedere spazi e rimanere fermi sulle proprie posizioni di intransigenza. Inoltre secondo taluno non ci sarebbero effettive garanzie di dimissioni da parte del sindaco a fine anno e dunque il rischio che si potrebbe profilare, intravisto dall'opposizione, è di un'ulteriore allungamento dei tempi. L'opposizione dunque invoca le dimissioni immediate del primo cittadino che oggi più che mai appare indebolito e vulnerabile.
Secondo indiscrezioni infatti il limitato numero di consiglieri che ad oggi lo ha appoggiato sarebbe diminuito ulteriormente. Da qualche giorno negli ambienti politici viene dato per certo che il giovane consigliere Gianni Orlando non potrebbe più garantire con costanza il proprio appoggio e potrebbe rassegnare le dimissioni. A subentrargli sarebbe il primo dei non eletti Pippo Di Martino le cui posizioni potrebbero essere lontane da quelle amministrative.

A togliere il consenso a Barone potrebbe essere anche Alleanza nazionale. La decisione del sindaco di contattare le forze di opposizione per chiedere un appoggio di larga intesa non sarebbe andato a genio al giovane coordinatore del partito di Fini Sebastiano Mandalà che sarebbe sul punto di revocare il consenso all'attuale amministrazione. Del resto Mandalà aveva già comunicato al primo cittadino che eventuali decisioni dovevano essere concordate in primo luogo con i partiti di maggioranza, cosa che non è avvenuta con l'unilaterale proposta di Barone che ha spiazzato anche i suoi stessi amministratori. La situazione nel partito di Fini sembra sull'orlo del naufragio ed il gruppo consiliare si assottiglia sempre più con l'uscita di un altro esponente passato in un partito centrista dove è stato chiamato a ricoprire importanti ruoli provinciali.

"Il sindaco continua a perseverare nell'errore, -ha affermato il capogruppo di Rinascita Salvatore Blundo- e la sua proposta va certamente nella direzione sbagliata dato che non invoglia l'opposizione con un azzeramento di giunta, e con la nomina di un massimo di quattro amministratori tecnici che potrebbero consentire una gestione temporanea per poi arrivare ad elezioni anticipate. Invece si persevera con lo stesso gruppo di assessori e con una gestione che non va nella direzione del risparmio economico dell'ente dove è stato sforato persino il capitolo delle indennità di carica".

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 04-10-2005 - Categoria: Politica

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net