Nicastro è il garante del Consigli

PACHINO - La possibilità che il presidente del consiglio Ninni Nicastro venga sfiduciato fa discutere non poco. A schierarsi apertamente contro la sfiducia a Nicastro è il consigliere liberalsocialista Sebastiano Ferrara. «Non è possibile sfiduciare Nicastro - ha tuonato Ferrara - perché la veste che ricopre è quella di un organo istituzionale garante dell'autonomia del consiglio. La figura del presidente del Consiglio comunale nasce proprio per evitare che il sindaco, oggetto del controllo, fosse il soggetto preposto a regolare il funzionamento del consiglio che è l'organo controllore. Non è dunque possibile che il presidente venga sfiduciato in base alla coalizione di maggioranza che il sindaco riesce a formare. Se fosse così verrebbe a perdersi la funzione di controllo. Ulteriore dimostrazione di tale imparziale funzione, - ha continuato Sebastiano Ferrara - è quanto recita l'art.39 Tuel e cioè che in caso di assenza del presidente e del vicepresidente, l'organo continua le sue funzioni con il consigliere anziano, sia esso di maggioranza che di opposizione. Se il presidente fosse al sevizio della maggioranza invece la seduta non potrebbe avere luogo». E' però avvenuto nell'effervescenza della politica Italiana che alcuni presidenti di consiglio non più omogenei alla maggioranza, sono stati di intralcio all'azione di governo dei sindaci, per cui, così come è avvenuto a Pachino, sono stati introdotti istituti quali la revoca e la mozione di sfiducia per consentire la rimozione dei presidenti non più graditi alla maggioranza assembleare che li aveva eletti.

"La giurisprudenza e la dottrina, - ha continuato Ferrara - si sono sempre interrogati sulla legittimità di tali revoche, e i Co.Re.Co si sono dimostrati sempre refrattari a riconoscerne la legittimità. D'altra parte, -continua Ferrara- gli stessi compiti del presidente del consiglio quali la convocazione, la direzione nonché la garanzia di corretto svolgimento dei lavori consiliari evidenziano il ruolo istituzionale di tale figura». Lo stesso Dlgs 267/2000 poi, dice che il consiglio comunale ha la funzione di indirizzo e di controllo dell'operato del sindaco e della giunta dalla quale si differenzia perché in esso ci sono maggioranza e minoranza. «Tale equilibrio può esserci solo se c'è il rispetto delle regole -incalza Ferrara- e il garante è il presidente del Consiglio che rappresenta tutto il collegio e dunque non può essere sostituito perché non più in sintonia con il sindaco. La carica di presidente rischia di subire un vulnus se minacciata dalla possibilità di revoca fondata su motivazioni esclusivamente politiche e dunque di parte».

Salvatore Marziano
Fonte: LaSicilia.it il 15-04-2005 - Categoria: Politica

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