Naufragio, udienza lampo: Il processo rinviato al 18 novembre per l'estradizione del comandante della Yohan

L'udienza sul tragico naufragio della vigilia di Natale del 1996 è durata non più di venticinque minuti. I giudici della seconda sezione della Corte d'Assise (presidente, Romualdo Benanti; a latere, Giuseppe Artino Innaria), accogliendo la richiesta degli avvocati Francesco Comi e Giuseppe Cristiano, rispettivamente difensori del comandante Youssef El Hallal e dell'organizzatore del viaggio il pachistano naturalizzato maltese Turab Ahmed Sheik, hanno disposto il rinvio del processo alla data del 18 novembre prossimo, per consentire alla cancelleria di fare notificare ai due imputati il decreto di rinvio a giudizio.
Erano stati i due difensori a informare la Corte della mancata riuscita di tutti i tentativi operati dagli ufficiali giudiziari di notificare in Francia al comandante della «Yohan» e nell'isola di Malta all'organizzatore del viaggio della speranza che, invece, per le avverse condizioni atmosferiche, si trasformò in un viaggio all'inferno per 283 cittadini pachistani, indiani e tamil. Tra l'altro, oltre all'impedimento della mancata notifica del decreto di rinvio a giudizio, l'avvocato Comi ha anche chiesto il rinvio dell'inizio del dibattimento per il suo assistito, poichè egli è attualmente in attesa dell'esito del procedimento di estradizione dalla Francia in Italia, la cui durata di solito non va oltre i quaranta giorni. Su questa richiesta dell'avvocato Comi non ci sono state obiezioni dalle altre parti coinvolte nel processo, quindi nè dal Pubblico Ministero Paola Vallario nè dai difensori delìe parti civili, avvocati Ezechia Paolo Reale e Alessandra Lorenzetti, nè ovviamente dall'avvocato Giuseppe Cristiano che già aveva il suo caso da far risolvere per la posizione del pachistano ora cittadino maltese.

La decisione della Corte è arrivata dopo una breve permanenza in camera di consiglio. Le eccezioni sollevate dalla Difesa dei due imputati sono state considerate fondate e conseguentemente il processo è stato rinviato alla data del 18 novembre, con la speranza che, oltre alla riuscita della missione degli ufficiali giudiziari volta alla notifica nelle mani di Youssef El Hallal e di Turab Ahmed Sheik del decreto di rinvio a giudizio disposto nei loro confronti dal Giudice per l'udienza preliminare Monica Marchionni per rispondere di omicidio volontario per dolo eventuale, venga definita dalla giustizia francese la pratica di estradizione del comandante della motonave «Yohan». Si è pure presentato davanti alla Corte d'Assise l'avvocato Umberto Di Giovanni per chiedere l'ammissione della costituzione di parte civile da parte di trentatrè congiunti di naufraghi pachistani periti in quel tragico naufragio della vigilia di Natale del 1996, a diciannove miglia dalla costa di Portopalo. Il legale ha esibito la procura fattagli pervenire dai parenti dei 33 naufraghi ma la Corte lo ha invitato a ripresentare la sua istanza di costituzione di parte civile alla prossima udienza del 18 novembre. Una volta espletati gli adempimenti che intralciavano la regolarità del processo, il presidente della Corte ha dato l'ordine di rompere le righe ed ha invitato il Pubblico Ministero, i difensori dei due imputati e delle parti civili a ritornare in aula alla nuova udienza della seconda decade di novembre con le liste dei testimoni da citare.

Pino Guastella
Fonte: LaSicilia.it il 22-10-2003 - Categoria: Cronaca

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