Naufragio Natale '96 - Fronterrè: "I pescatori vanno compresi e non giudicati»"
Nel corso di un incontro tenutosi pochi giorni fa a Siracusa, nell'ambito della festa di "Liberazione", Barbara Fronterrè, esponente provinciale di spicco di Rifondazione Comunista, è intervenuta riguardo alla vicenda del naufragio del Natale '96, a proposito delle accuse rivolte ai pescatori portopalesi, nel libro di Bellu "I fantasmi di Portopalo". "Essendo interessati a questi temi - ha affermato Barbara Fronterrè - dobbiamo cercare di comprendere le cose gravissime accadute a Portopalo. Credo che quella comunità non vada giudicata, anche se è forte in noi lo sdegno per alcuni episodi gravissimi accaduti. Bisogna superare il piano del giudizio e salire a quello della comprensione. Chi non conosce cosa è una comunità del sud culturalmente devastata - afferma la Fronterrè - utilizza un metro di giudizio che può essere sbagliato per quella situazione.
Ricordo da piccola, avendo vissuto in quel paese, i funerali secondo rituali antichissimi, che esprimevano un'appartenenza ed un'identità culturale ben precisa. Nel corso di venti anni - ha aggiunto Barbara Fronterrè - quell'identità culturale è andata frantumandosi. Non si tratta di codici di inciviltà ma di uno squarcio della devastazione culturale che ha interessato il sud e la Sicilia. Quando una comunità perde il senso della morte, qualcosa di molto grave è accaduto».
(s.t.)
Fonte: LaSicilia.it il 16-10-2004 - Categoria: Cronaca