Naufragio di Portopalo trent'anni al comandante

Naufragio di Portopalo trent'anni al comandante A Catania arriva la condanna della Corte d'assise d'appello per il libanese El Hallal Youssef, ritenuto colpevole della sciagura del 1996: 283 gli immigrati che annegarono al largo della costa


CATANIA - La Corte d'assise d'appello di Catania ha condannato a 30 anni di reclusione il libanese El Hallal Youssef, comandante della nave che la notte di Natale del 1996 avrebbe causato il naufragio, avvenuto a 19 miglia al largo della costa di Portopalo di Capo Passero, in cui morirono annegati 283 immigrati, tra pachistani, cingalesi e indiani.

L'imputato, giudicato in contumacia, e condannato a pagare una provvisionale di 20 mila euro a ciascuna delle famiglie delle vittime che si sono costituite parti civili, era il comandante della 'Yohan', la nave madre che, secondo l'accusa, entrò in collisione con il barcone F174 poi inabissatosi, mentre stava effettuando il trasbordo degli immigrati. Per lui il sostituto procuratore generale Giulio Toscano aveva chiesto la condanna all'ergastolo.

Per quella che è considerata la più grande tragedia della storia dell'immigrazione clandestina c'è stata già una prima sentenza: quella emessa emessa dalla Corte d'assise di Siracusa il 9 maggio del 2007 che ha assolto l'armatore pachistano Turab Ahmed Sheik che fornì la barca affondata. Per lui il pm aveva chiesto la condanna all'ergastolo.

La Corte ha concesso le attenuanti generiche e questo ha evitato al comandante libanese, ritenuto colpevole di omicidio plurimo, di essere condannato all' ergastolo, come aveva chiesto il pg Toscano.
Per gli avvocati di parte civile la sentenza è "comunque uno spiraglio di giustizia".

"Noi continueremo - osserva l'avvocato Simonetta Crisci - nel lavoro di ricerca della verità e della giustizia anche nel processo d'appello che comincerà nei prossimi mesi a Catania all'armatore pachistano Turab Ahmed Sheik che fornì la barca affondata assolto a Siracusa".

"Soddisfazione per la sentenza" è espressa anche dalla Rete antirazzista catanese senza confini, sottolineando come "a undici anni dalla tragedia finalmente c'è una sentenza e un colpevole".
Fonte: LaSicilia.it il 09-04-2008 - Categoria: Cronaca

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