Natale 1996, la notte dei fantasmi senza pace

Natale 1996, la notte dei fantasmi senza pace Verrà presentata a Roma mercoledì prossimo, nella sede della casa editrice Gb Editoria, in Vicolo Savelli (nei pressi di Piazza Navona), la seconda edizione di “Dossier Portopalo”. Alla presentazione, oltre all'autore, interverranno Ginevra Bentivoglio (responsabile della Gb Editoria) e Matteo Liberti, direttore del mensile “Instoria”, periodico edito dalla stessa casa editrice. Entrambi hanno curato il restyling grafico della nuova edizione del saggio di Taccone che sta ultimando un documentario sull'accoglienza dei migranti a Portopalo, intitolato “Ero straniero e mi avete ospitato – Storie di (stra)ordinaria accoglienza e umanità”, che verrà presentato in anteprima nel corso della prossima edizione del Cortopalo Film Festival di fine agosto.

Giornalista di razza lo ha dimostrato ancora, forse stavolta suo malgrado, intestandosi prima che uno dei più importanti reportage sull'immigrazione, una battaglia etica, fosse pure il risarcimento morale di un popolo, i portopalesi, la sua gente. Sergio Taccone, corrispondente del nostro quotidiano e di Libero, già autore di un paio di saggi (“Dal pifferaio all'eclissi, passando per la luna”; “Alienazione e incomunicabilità dell'uomo moderno nell'era della comunicazione globale”) quindi di un approfondito lavoro di inchiesta (pubblicato sul mensile “Popoli e Missione”) circa l'accoglienza dei migranti nel Comune di Portopalo, torna in libreria con la seconda edizione di “Dossier Portopalo. Il naufragio fantasma: verità a confronto” (G.B. Editori) che sarà presentato mercoledì 23 luglio, nella città capitolina. Una ristampa con dati aggiornati di quell'ecatombe del mare che tanto scosse l'opinione pubblica, un monumentale corredo di atti processuali e testimonianze inedite, sostenuto dal piglio saldo dell'autore che ha mantenuto fede all'identica febbre di verità e di equidistanza da ogni verifica preconcetta. Taccone propone un testo di valore dove rileggere i fatti di quel Natale di dodici anni fa, ricordiamo 300 le vittime, sepolte nelle acque a largo di Portopalo, carico costipato a bordo del barcone definito poi da certa appassionata cronaca “la carretta fantasma”.

Taccone senz'altro si riconferma giornalista di razza, e dichiara: «La necessità di capire è stata la molla che mi ha motivato, andando oltre il copia-incolla di comunicati stampa tutti uguali, replicati dieci, cento, mille volte, dando l'impressione che se così tanti siti riportavano la stessa cosa, la stessa doveva essere vera. La società italiana si è rivelata, nel caso del naufragio del Natale ‘96 come in altre circostanze, prima incline ad ignorare o ad assistere senza troppi patemi d'animo (distratta o assuefatta com'è) e poi – grazie a sensi di colpa a posteriori amorosamente coltivati senza scrupoli, con innocenza e con grande fiducia nei propri rimorsi – a partecipare e parteggiare sotto la spinta di una claque di imperterriti pedagoghi del politically correct che hanno dato l'imbeccata alle fasce in mobilitazione ideologica permanente. Cioè, quei segmenti della pubblica opinione che riempiono piazze reali e virtuali, creando consenso o l'impressione di vasti consensi spesso senza molto discernimento e con una vocazione al linciaggio (metaforico e non solo) di avversari e contradditori che non ha bisogno di essere incoraggiata. A contestare le tesi della grande stampa, che aveva definito i contorni della vicenda, con estrema approssimazione nella parte riguardante la comunità di Portopalo, si rischiava (e si rischia tuttora) la discriminazione dal dibattito sul naufragio, l'emarginazione sul piano intellettuale, il sospetto delle implicazioni più fosche di carattere politico». Sergio Taccone si è intestato una battaglia difficile, come lui stesso ammette: «La necessità di capire, senza difendere o assolvere, accusare o condannare. Il bisogno di verità per ritrovare se stessi, la propria dignità e il rispetto altrui». Di prossima uscita anche un cd, realizzato da Taccone, con musiche originali di Ugo Mazzei, “Ero straniero e mi avete ospitato”.

Veronica Tomassini
Fonte: LaSicilia.it il 18-07-2008 - Categoria: Editoria

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