NOTO - Un sottufficiale dell'Aeronautica, Marcello Belfiore, di 48 anni, è morto prima che arrivasse il 118 per essere trasportato al Trigona. I familiari hanno annunziato di rivolgersi alla magistratura affinchè si faccia piena luce sulla vicenda. Tutto questo perchè a Noto non esiste una postazione del 118. Infatti, in caso di urgenza, occorre attendere che arrivi da Avola o addirittura da Pachino o Rosolini, quest'ultimi distanti da Noto oltre venti chilometri. Il consigliere, Cetty Amenta, ha sollevato ieri sera il delicato problema in consiglio comunale.
«La morte del sottufficiale Belfiore - ha detto Cetty Amenta - non può passare sotto silenzio e mi auguro che l'amministrazione comunale presenti un esposto alla Procura per accertare cosa sia realmente accaduto e soprattutto metta in uso tutti gli strumenti a sua disposizione affinchè l'Asl sospenda l'ordine di servizio che demanda al 118 la risposta all'emergenza sanitaria, in attesa che sia davvero efficiente. Molte volte in consiglio comunale abbiamo protestato contro la distruzione del sistema ospedaliero per cui siamo stanchi di essere trattati dall'Asl come una colonia. La notte in cui il sottufficiale è morto la moglie si è rivolta al Pronto Soccorso del Trigona ma, si è sentita rispondere che doveva chiamare il 118. Nonostante la signora abbia chiamato il 118 l'autoambulanza è arrivata quando Belfiore era già deceduto».

Una triste vicenda che fa pensare ad un presunto caso di malasanità e ad una evidente omissione di soccorso dovuta a ordini superiori. «In una nota diramata dal direttore sanitario dell'Asl - conclude Cetty Amenta - si precisa che la risposta all'emergenza sanitaria è demandata istituzionalmente al sistema Sues-118, mentre alle aziende sanitarie locali competono trasporti secondari «su gomma». Resta il fatto che quando a Noto qualcuno si sente male occorre attendere l'autoambulanza del 118 di Avola, se è libera, oppure di Pachino o Rosolini».

B. T.