Muore dopo un malore Emilio Sessa

PACHINO - Lutto a Pachino e Marzamemi. Ieri dopo un malore improvviso è morto Emilio Sessa, già amministratore delle tonnare di Marzamemi e Portopalo per conto del principe Bruno di Belmonte di Portopalo e del principe di Villadorata di Marzamemi. Sessa, aveva ricoperto per anni il ruolo di amministratore dei beni legati alla storica pesca del tonno ed oggi, le sue esperienze ed i suoi racconti legati alla tradizione lo portavano a fornire materiali e ad intervenire in convegni sulla tematica della pesca e del recupero delle tradizioni. Fortemente preoccupato per il futuro di Marzamemi, era intervenuto l'anno scorso in un convegno sui borghi marinari organizzato in occasione della prima edizione del «Bottarga Festival» promossa da Pasquale Aliffi, presidente del Comitato Pro Marzamemi. E' stato proprio Aliffi a comunicare la notizia della improvvisa scomparsa di Sessa ai residenti della borgata. Colta di sorpresa non solo la comunità di Marzamemi e di Pachino ma anche quella di Portopalo dove Sessa era un personaggio molto noto. In uno dei «viaggi nei ricordi» così come egli li definiva parlando della pesca del tonno a Marzamemi, Sessa, diventato comproprietario di una parte dei luoghi insieme ad altri 13 eredi dei proprietari originari, e cioè i Calascibetta prima e poi il principe di Villadorata Ottavio Nicolaci raccontava: «Ho trascorso quasi 70 anni della mia vita in questi luoghi, qui c'è tutta la mia vita, i miei ricordi, le mie speranze per il futuro». Sua è anche la ricostruzione delle origini della borgata di Marzamemi. «Fu nel 1752, -scriveva Sessa in un documento di suo pugno- che cominciarono ad affluire a Marzamemi alcune famiglie da Siracusa e da Avola come gli Aliffi, i Bottaro, i Caldarella, i Geraci, i Gianfriddo ed i Barone». Così come sua è la descrizione interna della vecchia chiesetta di cui oggi rimane solo la facciata: «La chiesetta fu distrutta da un fortunale abbattutosi su Marzamemi. All'interno c'erano tre altari portanti tre statue, una della Madonna di Pompei, una di Sant'Antonio di Padova ed una terza di San Francesco di Paola, protettore dei pescatori della borgata».

Sa.Mar.
Fonte: LaSicilia.it il 10-01-2006 - Categoria: Cronaca

Lascia il tuo commento
Cerca su PachinoGlobale.net